Il giorno trenta luglio scorso alcuni passeggeri di un treno Frecciarossa hanno vissuto dei momenti davvero difficili, sembra infatti che il mezzo di trasporto sia rimasto fermo, bloccato, senza elettricità ed aria condizionata, per quasi tre ore in Umbria. A causa del forte calore che caratterizzava quei giorni, tra l’altro, molte persone hanno accusato dei malori, e si è reso necessario l’intervento sia delle autombulanze che della polizia.
Gli addetti ai lavori, ed i responsabili della compagnia, avevano parlato di un problema, un guasto tecnico, tra le stazioni di Firenze e Roma, che ha appunto causato ritardi a svariati treni. Quello in questione era in realtà partito in orario dalla stazione di Milano poco dopo le dieci di mattina ed avrebbe dovuto raggiungere la stazione di Salerno nel pieno pomeriggio, ciò, sostanzialmente, non accadde. Approfondiamo questa notizia nell’articolo che segue, dove mostreremo ai lettori, inoltre, i principali diritti di cui godono i passeggeri in Unione Europea.
Cosa è successo al treno ed ai passeggeri?
Stando ai racconti dei viaggiatori il treno si sarebbe fermato una prima volta a Firenze, per oltre un’ora e mezza, e, dopo essere ripartito, si sarebbe fermato nuovamente in Umbria, nello specifico ad Allerona. Solamente qui, quando il ritardo sulla tabella di marcia superava già i centocinquanta minuti, il personale di bordo avrebbe avvisato i passeggeri del malfunzionamento.
Il problema era dunque serio, tanto che a causa della mancanza di elettricità il sistema di raffreddamento non era disponibile, provocando malori a diverse persone. Solo dopo parecchio tempo le forze dell’ordine e la protezione civile locale riuscirono ad aiutare i poveri malcapitati, che furono soccorsi da un treno sostitutivo arrivato da Roma.
Stando a quando emerso successivamente, e stando anche a quanto riferito ai media da Trenitalia, quel giorno sono stati riscontrati ritardi in tutto il territorio nazionale, da Milano alla Calabria, ritardi, questi, che spesso superavano anche le due ore.
I diritti dei passeggeri quando si discute di trasporti ferroviari
Dopo aver discusso di un problema simile, riteniamo importante ed utile presentare quelli che sono i diritti del passeggero, e gli indennizzi, previsti in caso di ritardo dei treni. Gli indennizzi, innanzitutto, possono essere richiesti solo quando il ritardo del treno in questione supera i sessanta minuti. Superata tale “soglia” i passeggeri possono scegliere di chiedere un rimborso integrale del biglietto o il proseguimento del viaggio con un itinerario alternativo.
Anche se il passeggero non ha scelto il rimborso totale, il ritardo sulla tabella di marcia verso la meta finale comporterà comunque una penale per la compagnia ferroviaria, nello specifico quest’ultima sarà per legge tenuta a restituire al passeggero il venticinque percento del prezzo del biglietto sei il ritardo va dai sessanta ai centodiciannove minuti. La cifra appena espressa aumenta quando il ritardo supera i centoventi minuti, ed il gruppo proprietario del treno dovrà risarcire i passeggeri per la metà del costo del biglietto.
Altre utili informazioni
Il regolamento europeo che si occupa della difesa dei consumatori asserisce altresì che la compagnia ferroviaria è tenuta ad offrire bevande gratuite e cibo quando il ritardo supera i sessanta minuti, e, come è accaduto nell’esempio fornito in precedenza, quando il mezzo è bloccato sui binari, deve essere organizzato il trasporto tra il treno e la stazione ferroviaria più vicina se non è possibile raggiungere la destinazione finale impressa sul biglietto.