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Il “rumore” dell’elettricità è sempre lo stesso? Scopriamolo insieme

All’interno del seguente articolo parleremo del “rumore” che fa l’elettricità, esatto, avete capito bene. Sebbene molti non ne siano a conoscenza, molto probabilmente tutti nella nostra vita avremo ascoltato a nostra insaputa il ronzio provocato dal passaggio della corrente elettrica all’interno delle nostre abitazioni. Sapete che però il suono in questione non è sempre lo stesso e che ad esempio nel nostro continente il rumore sentito è diverso rispetto a quello udito negli Stati Uniti? Approfondiamo questo discorso di seguito.

Prima di spiegare il perché di questa differenza è bene discutere, seppur in maniera veloce, della corrente elettrica che raggiunge le nostre abitazioni. Esistono, anzitutto, due diversi tipi di corrente elettrica, quella detta continua, e quella detta alternata. La prima, come si evince dal nome, consiste in un unico fascio di elettroni che costantemente raggiunge la stessa direzione, e non è quella che troviamo nelle comune abitazioni. A differenza dell’alternata, infatti,  la corrente continua è quella che troviamo ad esempio nelle batterie dei telecomandi.

La corrente alternata presenta invece un flusso non costante di elettroni, che durante il loro percorso variano spesso direzione nel tempo, ed è quella che abbiamo in casa. Grazie infatti ad appositi trasformatori il trasporto di questo tipo di energia elettrica presenta dei costi minori e può essere impiegata in circuito molto più complessi rispetto a quella continua.

Un esempio di palo elettrico ad alta tensione-Felix Lauster-pexels.com

Di che tipo di rumore si tratta?

L’uomo che ci ha aperto gli occhi in merito, e che ha spiegato anche il perché del ronzio prodotto dalla corrente elettrica, è James Clerck Maxwell, che nel corso del 1800′ ha mostrato al mondo scientifico internazionale che il rumore prodotto dal passaggio della corrente sia causato, o dovuto, dai campi magnetici. Stando allo scienziato, infatti, elettricità e magnetismo vanno di pari passo, ed proprio quest’ultimo, tramite i campi che crea, a far vibrare gli “involucri”, i cavi, ecc., che utilizziamo per far passare la corrente.

Spiegato ciò, dunque, perché abbiamo asserito all’inizio che negli Stati Uniti il rumore percepito risulta diverso rispetto a quello europeo? Ciò accade perché la frequenza della corrente elettrica utilizzata negli Stati Uniti è superiore rispetto a quella europea, e sarà dunque più “rumorosa”.

In Europa ed in Asia, escluso il Giappone, la frequenza della corrente alternata è di circa 50 Hertz, mentre negli USA è di 60Hz. Proprio per i motivi appena citati il ronzio prodotto dal passaggio della corrente elettrica nelle abitazioni americane risulta molto più fastidioso di quello che possiamo sentire noi, ma sia chiaro, stiamo parlando di frequenze bassissime, che non daranno mai problemi, ed anzi, che spesso possiamo anche non notare.

Una classica presa elettrica con due dispositivi attaccati-Markus Spiske-pexels.com

Ma è normale non udire questi suoni?

Il rumore di cui abbiamo parlato in precedenza dovrebbe essere udito solo quando gli interruttori della corrente sono accesi, e quando cioè un circuito elettrico specifico permette all’elettricità di fluire. Quando si spegne l’interruttore si blocca il passaggio della stessa, e dunque non si dovrebbero ascoltare rumori prodotti dal passaggio della corrente.

Tuttavia, se il ronzio si avverte anche in queste situazioni, quando cioè è bloccato il flusso di corrente, significa che molto probabilmente alcuni componenti responsabili del trasporto di elettroni nelle nostre abitazioni si stiano usurando. Quando infatti gli elementi che compongono tali oggetti si usurano creano quella che in gergo è detta “resistenza”, che non permette alla corrente di passare in maniera libera e corretta. Questa condizione, col passare degli anni, non rischia solo di causare un ronzio, ma anche dei veri e propri principi di incendi, ed è dunque cruciale prestare sempre la massima attenzione.

Pasquale Arrichiello

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