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L’inquinamento atmosferico e l’asfalto, osserviamo i legami in merito

Sembrerebbe impossibile, ma il comune asfalto che ricopre le nostre strade, quando riscaldato dal sole, è responsabile di gran parte dell’inquinamento ambientale. Stando agli studi compiuti negli ultimi anni, infatti, si è scoperto che l’asfalto emana sostanze nocive nell’atmosfera in quantità superiori rispetto alle stesse automobili. Nello specifico gli scienziati hanno osservato che, quando l’asfalto diventa rovente, come accade durante i mesi estivi, i livelli di CO2 nelle città sono molto più elevati, ed allo stesso tempo si generano isole di calore, dei veri e propri spazi dove la temperatura dell’aria diventa torrida.

Gli studi di cui stiamo discutendo sono stati compiuti dai ricercatori della prestigiosa università di Yale, che hanno, nel corso dei vari mesi dell’anno, analizzando i livelli di CO2 presenti nelle città europee. Gli studiosi hanno osservato che l’asfalto in questione, quando supera i venti gradi di temperatura, inizia a produrre una serie di polveri sottili altamente pericolose per l’ambiente. Col crescere delle temperature durante i mesi estivi, che spesso in estate superano i quaranta gradi, la produzione di tali polveri aumenta, peggiorando ancora di più il fenomeno.

Fotografia di un tratto di autostrada del nostro paese-photoGraph-pexels.com

A che temperatura l’asfalto diventa pericoloso per l’ambiente?

Gli scienziati di Yale hanno inoltre dichiarato che, sebbene l’inquinamento raddoppia rispetto al normale quando l’asfalto è colpito direttamente dai raggi solari, la produzione di CO2 si innesca anche solo a causa delle temperature elevate dell’aria. Gli studiosi asseriscono cioè che anche il semplice caldo eccessivo è in grado di produrre polvere sottili altamente dannose per il nostro pianeta.

Tutto ciò che abbiamo appena affermato peggiora se pensiamo al sempre più netto cambiamento climatico che stiamo affrontando. Ormai nel nostro continente, ed in realtà in tutto il mondo, gli inverni risultano sempre più miti, con sempre meno piogge ed una forte siccità. Ciò, insieme a delle primavere sempre più torride, e delle estati infernali, ci permette di capire ancora di più la pericolosità delle emissioni prodotte dall’asfalto. Gli esperti hanno infatti notato che, a causa di tali cambiamenti ambientali, i livelli di inquinamento prodotti dall’asfalto finiranno col peggiorare. Ciò, insieme alle auto a benzina e diesel che ancora circolano, crea una vera e propria bomba di inquinamento per il nostro pianeta.

Fotografia del sole al tramonto-Jan Kopřiva-pexels.com

Le città sempre più inquinate

Come detto, a causa dei cambiamenti climatici, il caldo è ormai un punto fermo delle nostre estati ed anche dei mesi primaverili, ciò peggiora di molto la qualità dell’aria, soprattutto nelle città. Pensiamo però per un attimo alle grandi città degli Stati Uniti d’America, dove l’asfalto copre addirittura più del quarantacinque percento dell’intera superficie di alcune località. La presenza di quantità così elevate di asfalto, con il caldo, crea delle vere e proprie cappe di inquinamento e di calore, peggiorando anche la qualità della vita nelle città in questione.

Le uniche soluzioni realmente efficaci, stando ai dati mostrati dai ricercatori, mirano a contenere gli effetti dei cambiamenti climatici mondiali. Secondo gli esperti, infatti, solo attraverso un forte sforzo dei governi mondiali si potrà davvero invertire la rotta che da decenni abbiamo scelto di seguire. Bisognerà infatti, obbligatoriamente, ridurre i consumi ed anche utilizzare risorse sostenibili per abbassare i livelli di inquinamento presenti nel mondo e salvare il nostro splendido pianeta. La scelta di auto elettriche rispetto a quelle tradizionali, di combustibili meno inquinanti, di energie rinnovabili, può abbassare la presenza di polveri sottili nell’aria, ma bisogna che i governi mondiali siano molto più decisi in merito a tali proposte.

Pasquale Arrichiello

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