I monopattini elettrici rendono le nostre città più silenziose e pulite. Purtroppo la loro utilità è stata adocchiata anche dalle organizzazioni criminali.
Sono ormai passati anni da quando i monopattini elettrici hanno iniziato a far parte delpanorama delle nostre città, cambiandole in meglio. Sono mezzi molto utilizzati su strade urbane, le rendono meno congestianate, inquinate e rumorose.
Non tutti però li utilizzano nel miglior modo possibile. E non stiamo parlando degli utenti indisciplinati che, come succede con qualunque altro mezzo (anche se in questo caso con conseguenze spesso meno drammatiche), portano confusione e disordine con manovre pericolose e parcheggi selvaggi.
Parliamo purtroppo dell’uso di questo mezzo da parte di organizzazioni criminali, che ne sfruttano la maneggevolezza a fini che certamente non ci aiutano a vivere meglio le nostre città. Anzi.
Monopattini elettrici e crimine: cos’è successo
A Brindisi e Taranto, come riportato da Brindisi Report, è stata scoperta una rete di delinquente che utilizzava il monopattino per traffico di droga. Lo scorso 8 agosto, è scattato un blitz che ha portato all’arresto di sei persone fra le due provincie; il tutto per detenzione e vendita di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e majuana in particolare). Per quattro indagati è stato disposto il carcere, mentre per gli altri due sono ristretti in regime di domiciliari.
Ciò che stupisce, fra le altre cose, di questi criminali, è sicuramente il modus operandi; quest’ultimo, consolidato e adoperato dai pusher, era quello di nascondere la droga nelle prossime periferie del centro cittadino. Prelevavano l’esatto quantitativo richiesto dall’acquirente per incontrarsi nei vicoli del centro storico di Palagiano; qua avveniva lo scambio di droga e conseguentemente soldi.
I pusher, per gli spostamenti della droga e per la cessione della stessa, utilizzavano monopattini e biciclette elettriche. Tali veicoli consentivano loro di dileguarsi agevolmente negli stretti vicoli del Comune, che non erano chiaramente percorribili con un’automobile o una motocicletta.
Le forze dell’ordine sono comunque riuscite a fermarli. Purtroppo non sempre i possessori di una bici o di un monopattino a zero impatto ambientale sono cittadini del bene comune, com’era del resto logico aspettarsi. Non è ovviamente colpa di questi mezzi stradali, che hanno l’unica responsabilità di essere comodi adatti a spostamenti nei centri storici. Ma occorre tenere presente che oggi il crimine non si muove più soltanto in auto o in motorini rombanti. Può anche spostarsi con il silenzio e la discrezione di un mezzo elettrico.