Non esiste un solo tipo di motore elettrico, alcuni sono idonei per delle cose ma inadatti ad altre. Ecco la guida perfetta per scegliere la tua vettura in base alle tue esigenze.
Comprare un’automobile elettrica è un po’ un’incognita per molte persone che magari non hanno una grandissima conoscenza di motori di questo genere. D’altra parte, ogni tecnologia agli albori ci mette sempre un po’ a fare presa sul pubblico, anche perchè non sempre le case produttrici sono molto brave nel comunicare attivamente con i potenziali clienti e spiegare loro esattamente cosa stanno pensando di acquistare.
Oggi, cercheremo di capire quali sono i tipi di motore elettrico che potete trovare montato su un’automobile escludendo ovviamente quelli estremamente specifici e montati solo su poche supercar dal costo proibitivo. Possiamo affermare in linea di massima che ne esistono quattro tipi, contando anche il propulsore che secondo molti ha dato inizio a questa rivoluzione ormai una ventina di anni fa.
Stiamo parlando ovviamente del motore ibrido di cui esistono molte varianti come quella chiamata PHEV o Plug in Hybrid Electric Vehicle, molto usata da marchi come BMW, Jaguar e Land Rover. La questione è semplice, i motori ibridi usano una combinazione di batterie elettriche e propulsione termica che consente all’auto di non rimanere praticamente mai a secco. Parlando di elettrico, ecco quali tipo di motore potete trovare.
Sono tre, tutti diversi…
Partiamo con il primo tipo, molto semplice ed utilizzato da molti brand famosi: si tratta del propulsore elettrico sincrono a magneti permanenti, un propulsore che semplificando il più possibile una spiegazione che richiederebbe svariate pagine, riesce a generare un movimento rotatorio di un campo magnetico attorno ad un elemento permanente che tiene il sistema in azione, mediante una corrente alternata. Questo tipo di motore è ben collaudato ed usato tra gli altri da colossi come Tesla e Volkswagen sulle loro auto.
Abbiamo poi il motore sincrono o Electrically Excited Synchronous Motor per essere precisi. Questo tipo di propulsore è molto simile al precedente ma effettua appunto una sincronia tra la rotazione del campo magnetico e quella dell’elemento centrale magnetico generando una coppia – o torque per usare il termine tecnico – che consente all’auto di gestire meglio la potenza in base all’impulso elettrico ricevuto. BMW è un pioniere di questa tecnica.
L’ultimo esempio di motore elettrico molto diffuso è quello asincrono o anche “senza spazzole”, chiamato così per la mancanza di questi elementi nella costruzione del propulsore che risulta quindi molto semplice da riparare: il propulsore in questione, pensate un po’, si basa su principi ideati secoli fa da Nikola Tesla, il geniale scienziato slavo. In questo propulsore, in soldoni, abbiamo un campo magnetico che ruota senza mai sincronizzarsi con il magnete centrale, generando una tensione continua. Sapete chi usa questo motore? Proprio Tesla!