Brutta notizia per Tesla, colpita a sorpresa da un tragico avvenimento: sono tutti stupiti per quel che è successo.
Tesla è uno dei marchi più popolari del mercato automobilistico mondiale. E lo è ancor di più in termini di sostenibilità, producendo esclusivamente veicoli elettrici ed avendo aperto le porte di un mercato che, per certi versi, prima di Tesla era forse troppo inesplorato o conosciuto. Un gigante della mobilità elettrica, che negli anni ha sbagliato poche volte. Certo però anche i colossi spesso commettono degli errori o sono vittime di qualche spiacevole inconveniente.
Tesla ha vissuto a questo proposito uno spiacevole episodio. Ma, per un gruppo così grande ed importante, in questo caso si può parlare di un vero e proprio dramma. La notizia tragica è stata divulgata nelle ultime ore. Ecco cosa è successo.
La notizia è stata divulgata da Tesla stessa, che ha dapprima informato la Procura USA per via di una massiccia fuga di dati online e, contestualmente, ha dichiarato i dati esatti, incolpando di ciò ex dipendenti del gruppo. Una falla nell’articolato sistema di sicurezza online di Tesla ha permesso la divulgazione di milioni di dati.
Il garante della protezione dei dati di Tesla ha inviato ai 75.000 e più dipendenti del gruppo una comunicazione abbastanza eloquente: “Vi comunichiamo di un incidente che ha compromesso i vostri dati personali – si legge in una nota – ed il nostro obiettivo è quello di assicurarsi che le persone che lavorano in azienda siano a conoscenza sia dell’incidente sia delle contromisure intraprese da Tesla“. Lo stesso responsabile ha chiarito che non ci sono evidenze circa un utilizzo dannoso dei dati.
Tesla ha puntato il dito contro gli ex dipendenti, come anticipato. Nel furto sarebbero stati coinvolti oltre 100 gigabyte di dati, tra stipendi, indirizzi, numeri di previdenza sociale. Oltre 23.000 file con informazioni sensibili. Ed evidentemente poco protetti e dunque alla mercé degli hacker. La responsabilità – tutta da verificare – sarebbe imputabile a due ex collaboratori, accusati ora di divulgazione di informazioni, violazione delle policy aziendali su sicurezza e tutela dei dati.
Nell’occhio dei criminali anche l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk. Intanto l’azienda come contromisura per i propri dipendenti ha proposto ai soggetti coinvolti un abbonamento gratuito ad IdentityWorks di Experian, garantendo servizi di monitoraggio creditizio ed assistenza nella risoluzione di eventuali problemi connessi al furto di identità, un fenomeno questo che negli USA va vieppiù allargandosi.
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