Non tutti sanno quanto effettivamente sia impattante sull’ambiente un veicolo elettrico e quali siano le sue reali emissioni
Diversi studi in materia hanno portato alla definizione di alcuni dati che lasceranno perplessi gran parte degli automobilisti. Molto spesso sentiamo parlare di impatto zero ma non è propriamente così.
Ormai è un refrain che abbiamo ascoltato su ogni mezzo di comunicazione e che riguarda l’agenda politica di tutti i Paesi mondiali. L’abbattimento delle emissioni e la transizione elettrica nell’Automotive è il target principale per il 2030 (o 2035), con scelte che stanno facendo anche discutere. Cercare di introdurre nel mercato solo nuovi veicoli elettrici a batteria (Bev) è l’obiettivo su cui si stanno impegnando sia i governi che i produttori.
Il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico e la deriva negativa delle riserve di petrolio, stanno spingendo verso una vera e propria rivoluzione della mobilità. I Bev sono chiaramente il presente e il futuro anche in Italia, dove la rete di ricarica e la possibilità di acquistare un’auto elettrica con incentivi sta crescendo a dismisura.
Si pensa che almeno 30 milioni di veicoli elettrici saranno diffusi sul territorio europeo entro il 2030, con un aumento esponenziale nel giro dei prossimi anni. La domanda che in molti si sono posti è: “Ma veramente le auto a batteria non hanno nessun impatto sull’ambiente?”.
A questo interrogativo ha risposto una ricerca di Transport & Environment (T&E).
L’organo per la ricerca sulla mobilità delle Ong europee in favore della sostenibilità, ha stabilito che in media un veicolo elettrico è 3 volte meno impattante sull’ambiente di uno a combustione interna. Una macchina benzina o diesel a livello di emissioni di carbonio ha un divario quindi triplo. Tra l’altro si prevede che i dati miglioreranno con la produzione di una rete elettrica ancora più verde entro il 2030.
Questo perché con il miglioramento della tecnologia delle batterie, saranno disponibili nuove alternative alla chimica standard degli ioni di litio. Sono allo studio anche l’utilizzo di nuove materie prime, come gli ioni di sodio, ancor meno inquinanti.
Come è noto da tempo, l’unico problema dei Bev è lo smaltimento delle batterie, che può creare problemi all’ambiente. Proprio per questo la Commissione europea ha proposto una legge sulle tecniche di estrazione etiche e sul riciclaggio efficace delle materie prime. Da luglio il Consiglio dell’UE ha stabilito nuovi requisiti per la fine del ciclo vita, con obblighi specifici di raccolta e recupero dei materiali. Questo aiuterà anche i costi e lo sviluppo di una vera e propria economia circolare, il tutto per abbassare i prezzi.
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