L’auto elettrica si sta diffondendo in molte aree del mondo, ma non alle nostre latitudini. Lo studio mette in mostra una amara verità sullo sviluppo delle EV.
Auto elettrica si, auto elettrica no. All’estero il dilemma è già cominciato, mentre in Italia si fa ancora fatica ad uscire dai tradizionali paradigmi. Il legame con i motori a combustione appare quasi inscindibile, ma vi sono numerose motivazioni dietro alla massiccia diffusione delle EV solo in alcuni mercati, a partire dalla rete infrastrutturale di colonnine di ricarica.
Per coprire l’intero fabbisogno di un parco circolante impostato sulle elettriche occorrerebbe stravolgere la mappa delle nostre città. L’Italia vive un periodo di crisi talmente profondo che l’auto nuova non rappresenta più una priorità. I motivi sono ovvi, se si fa fatica ad arrivare a fine mese come si può pensare di acquistare una costosa auto elettrica? Persino le city car, salvo ecobonus, risultano piuttosto care.
In alcune Nazioni con economie emergenti questo problema nemmeno ce lo si pone. Le famiglie hanno anche più auto e, soprattutto, godono di uno spazio abitativo dove è possibile ricaricare i veicoli. Le EV, inoltre, possono piacere più a progressisti green di una fascia giovane. In Italia il potere d’acquisto è in mano agli adulti e agli anziani che sono molto legati ad una concezione di auto vecchia scuola.
Auto elettrica, la crescita della Cina
Con il boom imposto a livello politico in U.E. si è fatto un enorme favore alla Cina. Si è steso un tappeto rosso, catapultando il Dragone Rosso in una posizione dominante. La Cina non aveva mai avuto una posizione di primo piano nell’industria dell’Automotive, sia in termini di vendite che di numero di auto elettriche sulle strade. Ora i tempi sono cambiati e il governo cinese ha incentivato la popolazione a passare all’elettrico con diversi bonus, sussidi e agevolazioni fiscali.
Sono nate infrastrutture all’avanguardia e sono esplosi tanti marchi che, sino a qualche tempo fa, non erano famosi se non a livello locale. Questi sforzi hanno permesso ai produttori nazionali di veicoli elettrici come NIO, BYD e Xpeng di trovare una posizione di primo piano, anche al di fuori dei confini. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’energia (IEA), negli ultimi 3 anni la Cina ha più che quadruplicato il suo stock di EV.
Si tratta di numeri impressionanti, a tratti irrefrenabili. La Cina gode di vantaggi tecnologici, di materie prime e di costi di produzione. Da qualche milione dei primi tempi i numeri, come potete osservare nel video proposto sul canale YouTube Statista, sono aumentati a 11 mln di fine 2022. Il 2023 si sta dimostrando un altro anno record.
Solo nel 2022 in Cina sono state vendute 4,4 milioni di auto full electric, ossia il doppio del numero di tutte le EV attualmente circolanti negli Stati Uniti. Per gli USA, seconda realtà al mondo per diffusione di auto elettriche, è un duro colpo. Al terzo posto c’è la Germania, primo Paese europeo che ha distanziato Francia e Norvegia. Appena fuori dalla Top-5 il Regno Unito. Nella graduatoria non vedrete l’Italia per tutti i motivi sopracitati.