Non c’è pace per le auto elettriche. Le ultime notizie che arrivano dall’Europa sono pessime. Cosa sta succedendo.
I veicoli a batteria sono sinonimo di mezzi non inquinanti, ma soprattutto costosi e sofisticati, nonché attualmente presentati come il futuro dell’automotive. Proprio l’assenza di emissioni nocive li sta rendendo la chiave di volta attorno a cui far ruotare la produzione, tanto che diversi marchi importanti hanno deciso da tempo di abbandonare la realizzazione delle auto a motore endotermico per dedicarsi esclusivamente alla variante a spina.
Ma se brand come Tesla in America e addirittura in Cina stanno riscuotendo grande successo, per quanto concerne il Vecchio Continente non si può dire altrettanto. Da noi le macchine full electric, e non parliamo soltanto di quelle prodotte dall’azienda di Elon Musk, continuano a far fatica a convincere, complice un costo elevato, ma anche, probabilmente una pubblicità inadeguata, finora non in grado di metterne in risalto i benefici. Incredibilmente tra i territori più colpiti da tale scetticismo figura anche la Germania. Perché e cosa sta accedendo nella patria di molti dei costruttori più forti sul mercato lo ve lo diremo qui di seguito.
Auto elettriche, perché stanno crollando le vendite
Guardando al mese di settembre da poco concluso, se in Italia il dato ha visto una flessione del 2,3%, il Paese teutonico non ha fatto meglio. A causa della fine degli incentivi statali che, inevitabilmente, avevano dato una spinta non irrisoria agli acquisiti di questo genere, gli ultimi trenta giorni si è registrato un calo dello 0,1% di modelli consegnati, mentre benzina e gasolio si mantengono stabili.
Dando poi uno sguardo alle percentuali di un anno fa, il crollo appare ancor più verticale ed estremo. Guardando al dato riportato da La Gazzetta dello Sport, ci troviamo di fronte ad un -28,6% rispetto al settembre 2022 e addirittura un fragoroso -63% rispetto allo scorso agosto che, essendo vicino, fa comprendere quando pesante fosse l’influenza del buono governativo.
Purtroppo per i produttori di questi veicoli, la Germania ha optato per chiudere i rubinetti per l’acquisto di automobili elettriche e plug, sia per i privati cittadini, sia per aziende, e ciò ha dato il via ad un calo che non si arresterà nemmeno nel 2024, quando i benefici saranno riservati soltanto alla macchina con prezzo inferiore ai 45mila euro.
E dato che l’impatto dell’Asia è sempre più rilevante nell’andamento delle nostre economie, è giusto rimarcare come la diminuzione di unità vendute sia dovuta ad una presa di distanza con il mondo delle automobili a batteria provenienti dall’impero del Dragone, in particolare dalla Geely, la NIO e la Saic.
Tesla che abbiamo nominato prima, non va certo meglio, dato che anche qui va segnalato uno slittamento verso il basso del 69%. E cosa dire della stessa Volkswagen costretta a dare lo stop alle linee di alcuni modelli nelle fabbriche di Dresda e Zwickau per lo scarso interesse da parte degli utenti. Entrando nel dettaglio dei marchi più colpiti da questo tonfo di massa, segnaliamo la Byd con un -90% di auto piazzate, la Smart con un -72% e la Polestar in discesa del 32%
Queste cifre sono la dimostrazione che l’analisi condotta da Ernst&Young sul fatto che la grande azienda dell’elettrico non si possa sostenere da sola, ha più di un fondo di verità e ragione.
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