Crescono a dismisura le offerte di auto elettriche da parte dei costruttori. L’ultima proposta giapponese presenta una sorpresa inattesa.
Più passano i mesi più la produzione di veicoli a spina aumenta. In un’intensa battaglia che sta vedendo l’Europa e l’Asia, quest’ultima più ricca di risorse e materie prime, sfidarsi a colpi di novità, l’inventiva è l’aspetto preponderante e si focalizza sul rafforzamento di alcuni elementi, dalla tecnologia all’autonomia, il tutto passando attraverso la ricerca di un modo per abbassare i costi finali.
Attualmente infatti, il prezzo degli EV rappresenta l’ostacolo maggiore alla loro diffusione. A dispetto degli incentivi statali, specialmente nel Vecchio Continente sono in pochi a dimostrarsi pronti a versare tanto denaro per comprare la macchina.
Lo dimostra l’Italia, ma pure la stessa Germania, patria di numerosi produttori, dove non appena le agevolazioni sono scemate, è crollato anche il volume d’affari in questo senso.
Per bloccare sul nascere tale ribasso si stanno studiando delle alternative alle batterie agli ioni di litio, più efficienti, quindi meno onerose o con la capacità di durare di più. Oggi la prova più interessante arriva dal Giappone. Di cosa si tratta lo vediamo adesso.
Grazie al recente avvicendamento dirigenziale e l’addio di Akio Toyoda, chi è appena subentrato ha deciso di cambiare passo per quanto concerne la realizzazione di prodotti a zero emissioni, accelerando il processo di transizione ecologica, con l’obiettivo di riuscire a vendere 2,5 milioni di auto non inquinanti per il 2030.
Nessun uomo è un’isola, avrebbe detto il poeta John Donne e ciò vale per i programmi industriali di grande portata. Da soli non si può arrivare al target, o almeno non in tempi rapidi. E così il colosso della T dalle due ellissi ha deciso di unirsi a Subaru per un flusso di competenze che dovrebbe rendere il periodo di conversione più breve.
Stando a quanto riportato dalla rivista nipponica Best Car, Toyota starebbe lavorando in sinergia anche con un altro big. Questa volta si tratta di Suzuki, con cui sta cercando di creare un SUV al 100% verde. Un aiuto al competitor di Hamamtsu che fatica ad allinearsi al nuovo tipo di motorizzazione.
In realtà i due brand cooperano da anni per quanto concerne l’ibrido, ma questa partnership potrebbe essere il là per qualcosa di più corposo. Non è escluso infatti che dagli uffici progetto possa uscire una nuova Aygo completamente a batteria. Una possibilità neppure così tanto remota visto che sarebbe stato già registrato il nome del futuro mezzo elettrico, ovvero FT-3e.
E’ probabile che se c’è qualcosa nell’aria si possano avere delle anticipazioni nel frangente della Japan Mobility, il Salone al via a Tokyo a partire dal 26 ottobre.
La volontà è quella di presentare una vettura allettante sotto ogni punto di vista, a partire dal costo, che non dovrebbe andare oltre i 25mila euro, per confrontarsi alla pari con quelle a benzina. Se così fosse e l’idea si concretizzasse, sarebbe un bel problema per i costruttori europei, al momento non in grado di fornire EV tanto competitivi e alla portata di un maggior numero di tasche.
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