La Ferrari sembrava aver accettato l’idea di produrre motori elettrici, lanciando la sua prima supercar. Ecco come stanno realmente le cose.
Il Presidente John Elkann ha ufficializzato l’arrivo della prima supercar 100% elettrica entro il 2025. Con il lancio della Purosangue, con i potenti V12, in molti hanno temuto che si stesse avvicinando la fine di un’era. Il processo di elettrificazione della gamma non sarà così scontato ed inevitabile come molti credevano.
A Maranello la storia si scrive ogni giorno e tanti clienti erano già terrorizzati dall’idea di non poter più sentire la sinfonia dei leggendari motori V12. A tal proposito il richiamo alla storia ha portato i vertici della casa modenese a rivalutare la possibilità di non privarsi dei suoi mitici motori, nemmeno dopo la deadline del 2035.
Tra 12 anni, infatti, non saranno più immesse sul mercato vetture con motori termici comprese le ibride. Almeno in Europa dovrebbe esserci un boom delle auto elettriche ma i vertici della Ferrari hanno intenzione di confermare uno dei componenti principali della loro leggendaria tradizione. Si tratta di un motore che nel corso del tempo è diventato un vero e proprio simbolo del Cavallino, regalando emozioni autentiche a facoltosi collezionisti in giro per il mondo.
Ferrari e Lamborghini agli antipodi
Se la Lamborghini sembra ormai essersi piegata all’idea di dover puntare solo su vetture 100% elettriche, seguendo a ruota quello che è il diktat del gruppo Volkswagen, proprietario del marchio di Sant’Agata Bolognese, in Ferrari si è presa una scelta non convenzionale. Uno dei segreti della Rossa è proprio quello di attirare clientela per un DNA che nel tempo non si è snaturato.
Nonostante l’allargamento della gamma e la presenza del primo Sport Utility Vehicle la maggior parte dei clienti non sarebbe entusiasta di guidare una silenziosissima Ferrari e rinunciare alla potenza termica del V12. Si tratta di un binomio che non può essere scisso e trasmette un alto grado di emozioni. Non potrebbe essere replicato con una veloce ma priva di anima vettura elettrica. Il V12 della Rossa è stato ideato partendo da un know-how che già nel settore navale aveva dato i primi risultati.
Ad inizio del ‘900 i V12 erano adottati su numerose imbarcazioni. Enzo Ferrari decise di adattarlo alla sua prima vettura e riscosse subito un grandissimo successo. La 125 S fece faville in pista e da allora è diventato un elemento imprescindibile delle successive supercar del Cavallino. Indimenticabile anche l’equipaggiamento sulla 250 GTO del 1962 che segnò il punto più alto della produzione dell’epoca.
Negli anni il V12 è sempre stato sviluppato per garantire una maggiore potenza e, in epoca moderna, si è elevato a motore dei sogni, battendo nel cuore della Ferrari Enzo nel 2002. Gli eco green avevano messo a confronto la Tesla con la Rossa. Oggi il V12 equipaggia la sportivissima 812 Superfast e la Purosangue ma Benedetto Vigna, amministratore delegato della casa modenese, ha rassicurato che la storia potrebbe proseguire anche oltre il 2035.