Sono episodi molto rari, è vero ma se ti ci trovi in mezzo, cosa puoi fare? Una lista di cose da fare – e da non fare – nel caso la tua auto elettrica prendesse fuoco.
A dispetto di quello che sembrano credere molti giornalisti sul web le automobili elettriche ed ibride non prendono fuoco più spesso di quelle a motore tradizionale, dati alla mano, questo falso mito è nato per il semplice fatto che un incendio che coinvolge batterie al litio è molto più difficile da domare di uno che non coinvolge elementi di questo genere che troviamo proprio nelle batterie di molte vetture.
Molto probabilmente non vi capiterà mai di avere a che fare con una situazione del genere se non siete vigili del fuoco o soccorritori qualificati che operano come lavoro in situazioni simili ma dato che nella vita non si può mai sapere, meglio conoscere due o tre cose che possono salvarvi la vita in caso di incendio di un’auto elettrica: partiamo dalle precauzioni.
Per cominciare, ci sono diversi segnali che possono avvertirvi con pochi istanti di anticipo di un incendio imminente: uno dei più importanti è una colonna di fumo nero e bianco che inizia ad uscire dal cofano della vettura, che segnala plastica e circuiti in fiamme. Potrebbe volerci un po’ prima che le fiamme divampino ma quando lo faranno, sarà già tardi. Allontanatevi dall’auto senza perdere tempo se assistete ad un evento simile.
Consigli sulle fiamme
Un incendio di una vettura elettrica necessita di circa 10mila litri d’acqua per essere domato, circa il doppio rispetto ad un incendio di una vettura a motore a benzina: questo perchè i materiali contenuti nella batteria sono estremamente efficienti nell’alimentare le vampate di fuoco, cosa che rende inutile raffreddare la batteria per estinguere il rogo. L’unico modo per fermare l’incendio – secondo gli esperti dei pompieri che lavorano a questi casi da anni – è sommergere letteralmente l’auto d’acqua. Ma non andrebbe fatto da un civile!
Quello che pochi sanno è che un incendio che ha come fonte una batteria potrebbe rilasciare fumi tossici pericolosissimi, nel migliore dei casi dovuti alla plastica che brucia, nel peggiore agli elementi chimici che compongono l’accessorio: meglio lasciar stare estintori e tubi dell’acqua e chiamare i Vigili del Fuoco che hanno le attrezzature adatte per non inalare questi fumi come maschere e caschi speciali.
Infine, mai sottovalutare una batteria che ha preso fuoco per poi spegnersi: gli esperti spiegano anche che l’incendio potrebbe ripartire con rinnovata furia anche dopo il primo tentativo andato a buon fine di spegnimento al punto che una pratica comune in questi casi è immergere auto e batteria in una vasca d’acqua per ridurre il rischio di un “ritorno di fiamma” se così vogliamo chiamarlo.