Il problema delle auto elettriche non può essere legato solo al discorso dei prezzi, anzi. Ci sono altri fattori che lo influenzano
Analizzando quello che è il livello delle vendite in Italia, ma anche in altri Paesi europei e mondiali ci si accorge che la transizione ecologica sta incontrando alcune difficoltà oggettive.
I dati delle auto elettriche in Italia sono piuttosto chiari e vedono coinvolta una sparuta nicchia del 4%. Si avete capito bene, a sposare il progetto ecologico nel nostro Paese sono davvero in pochissimi. A settembre sono state vendute nello Stivale 8.542 Fiat Panda Ibride, che rappresentano il picco del settore, mentre per quanto riguarda la versione totalmente elettrica della Dacia Spring, bisogna scorrere la classifica oltre il decimo posto. Questo per sottolineare come quest’ultima sia la macchia a batteria più economica del settore (si acquista attorno ai 20mila euro), ma non sta riscuotendo un grande successo.
In Francia l’appeal è stato invece molto più alto, così come la diffusione dell’elettrico, considerando che un’auto su cinque acquistate appartiene alla categoria più ecologica. Appurato quindi che non si tratta di un mero motivo di prezzo, cosa c’è dietro questa tendenza così negativa in Italia?
Auto elettriche, flop di vendite in Italia: tutti i motivi della crisi
L’elettrico nel Bel Paese non ha attecchito ancora particolarmente a causa di una serie di fake news e di farse credenze popolari, oltre a qualche difetto strutturale.
Non è vero ad esempio che ci siano dei costi di manutenzione molto più alti o problemi di autonomia e ricarica insormontabili. Anche a livello extra urbano sono aumentate a dismisura le colonnine e le stazioni di servizio abilitate. Per quanto riguarda la vita delle batterie, anche per modelli non al top, si può raggiungere una vita massima di 200.000 chilometri senza grosse difficoltà.
Inoltre anche i costi della ricarica sono vantaggiosi rispetto al salasso dei carburanti in questo momento. Il calo degli incentivi statali sta ovviamente influendo, ma questo non è un fenomeno solo italiano, visto anche quanto sta accadendo in Germania.
Se l’obiettivo reale è davvero arrivare al 2035 con la transizione ecologica ultimata, c’è bisogno di cambiare marcia sin da subito (soprattutto lasciando perdere le fake news sulla sicurezza). Nei prossimi due anni è attesa una vera e propria svolta per le auto a batteria, con numeri che dovranno essere sempre più vicini al contesto europeo.