Le zero emissioni sono il futuro dell’automotive? Non proprio. Un costruttore di macchine di pregio si rifiuta. Svelato il nome.
Che piaccia o no a partire dal 2035 non potranno più essere immesse sul mercato vetture a diesel o a benzina per come le conosciamo adesso, e neppure saranno della partita le più moderne ibride, introdotte quale sorta di ponte tra il vecchio e il nuovo, comportando costi esorbitanti per le Case produttrici a causa di una tecnologia piuttosto sofisticata. Ciò significa che vedremo in giro, quasi esclusivamente, auto a spina.
Una prospettiva di appiattimento, questa, che evidentemente non incontra il favore della totalità dei costruttori i quali, nel ruggente motore di epoca endotermica, ci vedevano un tratto distintivo a cui si fatica a rinunciare.
A dirla tutta, sono poche le aziende che hanno posto vera resistenza al passaggio al full electric, anzi, più di qualcuno ha colto la palla al balzo per scrivere la parola fine alla classica motorizzazione, per abbracciare in toto quella meno nociva. Meno favorevole si è invece dimostrato chi si occupa di automobili dalle alte prestazioni e per pochi eletti.
D’altronde il bello delle sports car sta proprio nel ruggito che proviene da sotto il cofano, quindi eliminarlo ha il sapore dell’eresia. In tempi non sospetti si era addirittura ipotizzata l’adozione di un amplificatore perché lo creasse in maniera fittizia. Un proposta tirata un po’ per i capelli che non può trovare d’accordo né i puristi, né tantomeno chi a questi veicoli dà vita.
Un chiaro esempio ci arriva dal Regno Unito, dove un prestigioso brand ha già escluso un proprio focus sui mezzi a batteria nel breve periodo.
McLaren contro l’elettrico, a Woking non vogliono la conversione
Mentre in Italia i big delle macchine di lusso paiono essersi fatti una ragione circa la necessità di abbattere l’anidride carbonica e i gas serra nell’aria, in Inghilterra continuano ad andare dritti per la propria strada.
Se Ferrari ha annunciato che si darà agli EV entro il 2025 e Lamborghini ha reso nota l’uscita della Revuelto BEV nel 2028, la McLaren ha fatto sapere di non avere intenzione di rilasciare nulla del genere se non dopo il 2030.
Dunque, nessuna intenzione di adeguarsi nell’immediato, anche per via di una clientela piuttosto scettica e che ancora domanda un po’ di sano caos e di odore di benzina.
Detto ciò l’amministratore delegato Michael Leiters non ha del tutto bocciato la possibilità del rilascio di qualche modello a batteria, tuttavia ha precisato che ciò non avverrà finché i loro tecnici e progettisti non avranno trovato il modo di creare un prodotto quanto più possibile potente, maneggevole e prestazionale.
Se quindi i fortunati che possono permettersi una McLaren sportiva dovranno attendere quasi un decennio per vederne una completamente “verde”, ben diverso è il discorso per il SUV. Qui le tempistiche dovrebbero essere molto più corte, anche se tutto dipenderà da quanto in fretta si stabilizzeranno le finanze aziendali, messe a dura prova nel recenti passato. Fino a quel momento continueranno ad essere realizzati le plug-in ibride.