Le EV si stanno diffondendo a macchia d’olio in alcune realtà economiche molto floride. Vi sono, però, dei problemi connessi a questo boom.
In Italia si fa un gran parlare di elettrico, ma nella sostanza, in giro per le strade, se ne vedono ancora molto poche. Le colonnine di ricarica non sono spuntate come funghi, come sarebbe dovuto essere nei piani, e la crescita sul mercato non c’è stata. La nostra realtà è falcidiata da problemi economici serissimi e, conseguentemente, il passaggio all’elettrico non rappresenta una priorità assoluta.
Il mondo è bello perché è vario e vi sono realtà dove le auto elettriche hanno iniziato a prendere uno spazio sempre maggiore, diventando estremamente comuni. E’ sempre tutta una questione di soldi e di opportunità. In Europa i Paesi del Nord e la Germania hanno trovato una grande risposta di pubblico nel campo delle auto alla spina. Con finanziamenti pubblici massicci hanno spinto alla permuta di vecchie auto termiche per dare un concreto segnale ecologico.
In Norvegia oramai il parco circolante è quasi, interamente, alla spina. L’80% delle vetture sono elettriche e secondo una ricerca condotta sulla diffusione delle EV si tratta del tasso più alto al mondo. Addirittura è stato deciso che già a partire dal 2025 non potranno più essere vendute auto termiche. Nell’Unione Europa, invece, il divieto arriverà 10 anni dopo e comprenderà anche le ibride. Sarà una rivoluzione totale che rischia di avere un forte impatto anche sulle compagnie assicurative. Scoprite in questo articolo di cosa si tratta.
La quota in Italia, come detto, è infinitesimale ma possiamo avere un chiaro esempio degli effetti del boom elettrico in una realtà ricca. L’aspetto vantaggio è che le strade sono diventate silenziosissime. Vi sono tantissime infrastrutture di ricarica per rendere i trasporti sicuri e rapidi. Il governo locale, già da moltissimi anni, ha introdotto sgravi e incentivi per promuovere le EV, agevolando i clienti con pedaggi e parcheggi gratuiti.
I contro delle auto elettriche in città
Se da parte i centri abitati hanno avuto una trasformazione radicale in ossequio a principi ecologici più alti, il governo norvegese si sta rendendo conto che nessuno più sta utilizzando il trasporto pubblico. Prima i mezzi pubblici erano pressi d’assalto nei Paesi del Nord Europa. La rivoluzione passa dall’utilizzo delle vetture a zero emissioni, ma non andrebbero limitati i trasporti pubblici. L’83% sul totale delle immatricolazioni, contro il 3,9% dell’Italia ha accentuato la differenza di impatto green.
“I generosi incentivi per le auto elettriche rendono la guida più economica e allo stesso tempo il trasporto pubblico meno competitivo in termini di costi – ha sancito Vox, Agenzia norvegese per l’apprendimento permanente e appartenente al Ministero norvegese dell’Istruzione e della Ricerca – Ancora peggio, le promozioni delle EV hanno abbassato i fondi disponibili per investire nel miglioramento dei trasporti pubblici perché i budget dei trasporti pubblici norvegesi sono in parte finanziati attraverso i pedaggi stradali che il governo nazionale ha esentato i proprietari di auto elettriche dal pagare“.