Italia, parte l’elettrico: nessuno si aspettava un dato così, sconvolgente

La rivoluzione elettrica sulle strade italiane stenta a decolare nel nostro Paese e i motivi sono chiari: gli ultimi numeri sono da paura

Inutile girarci troppo intorno. Il mercato dell’elettrico in Italia, nelle auto e ancora più nelle moto, stenta a decollare e ci sono motivi precisi, nonostante gli incentivi statali. Due su tutti: uno è il costo di molti modelli, che solo nel 2023 stanno cominciando a calare.

Mercato elettrico dati shock
I dati del mercato elettrico sono davvero inaspettati – electricmobility.it

Ma l’altro è molto più concreto, perché il nostro Paese ancora una volta ha dimostrato di non essere pronto per la rivoluzione. Chi guida già un’auto elettrica lo sa, chi non lo fa ancora a forse non lo farà mai, pure. C’è una carenza vitale nelle colonnine di ricarica sulle strade e le autostrade italiane, ormai lo sanno tutti.

Per primo lo sa il governo Meloni che ha deciso di mettere una pezza. Il 26 ottobre infatti è diventato attivo il cosiddetto “Bonus colonnine” destinato ad imprese e professionisti. Un contributo che copre il 40% della spesa per equipaggiare aziende grandi e piccole ma anche studi professionali con colonnine di ricarica per i veicoli elettrici.

Per accedere bisogna visitare il sito di Invitalia che parte dalle installazioni effettuate dal 4 novembre 2021. Ma cosa copre il bonus? Le spese sostenute per infrastrutture di ricarica in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22kW inclusi grazie ad un wallbox con un solo punto di ricarica vanno fino a 2.500 euro per singolo dispositivo.

Le colonnine sul posto di lavoro con due punti di ricarica fino 8.000 euro per singola colonnina. Le infrastrutture di ricarica in corrente continua fino a 50 kW, 1000 €/kW e oltre 50 kW 50.000 euro per singola colonnina, Infine oltre 100 kW: 75.000 euro per singola colonnina.

L’invio delle domande sarà possibile dal 10 novembre fino alle 17 del 30 novembre e le risorse disponibili sono pari a 87,5 milioni complessivi. Possono aderire le imprese di ogni dimensione su tutto il territorio nazionale ma anche singoli professionisti. E il bonus copre un importo pari al 40% delle spese ammissibili sostenute successivamente al 4 novembre 2021, oggetto di fatturazione elettronica.

Italia, parte l’elettrico: tutto quello che non funziona ancora nel nostro Paese

Un punto di partenza, anche se resta molto su cui lavorare e lo dimostra l’attuale situazione delle colonnine di ricarica in Italia. C’è bisogno di potenza ma anche di velocità, perché le stazioni super veloci sono capaci con soli dieci minuti di ricarica, di assicurare una percorrenza media superiore ai 300 chilometri.

Com’è la situazione attuale nel nostro Paese? Lo dimostrano i dati più recenti elaborati da Motus-E, specializzato nel settore: le auto 100 per cento elettriche sulle nostre strade al 30 settembre 2023 sono circa 210mila. E le immatricolazioni delle BEV nei primi nove mesi dell’anno sono state pari a 45.790 unità.

Colonnine di ricarica, ci sono anche gli incentivi: come aderire
Colonnine di ricarica, ci sono anche gli incentivi – (Ansa Foto) – Electricmobility.it

Una quota di mercato pari al 3,88% che raffrontata ad altre nazioni dell’UE è decisamente bassa. Al Nord, soprattutto in Norvegia e Finlandia, ormai quasi 9 auto su 10 sono elettriche. Ma senza andare troppo in là, in Olanda sono il 29,07%, in Germania nonostante i costruttori locali siano contrari la percentuale è del 18,59% e nel Regno Unito del 16,38%.

A pesare sul nostro territorio sono anche le colonnine. Se è vero che sono aumentate da circa 14mila del giugno 2020 a 45mila dello stesso mese di quest’anno. Ma il 56% delle strutture è nel Nord Italia, il 21% nel Centro e il 23% nel Sud e nelle Isole. A guidare il gruppo è la Lombardia con 7.657 davanti a Piemonte (con 4.514) e Veneto (4.420) mentre nel Lazio sono 4.351.

In più la ricarica delle colonnine è ancora bassa perché solo il 2% della rete ha una potenza superiore a 150 chilowatt e il 3,8% passa dai 99 ai 150. Invece l’86,2% viaggia tra i 7 e i 43 chilowatt. Meglio va sulle autostrade: nei 657 punti di ricarica disponibili, il 58% supera i 150 chilowatt.

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