Davvero vale la pensa di pensare a questo rischiosissimo acquisto in un momento simile? Forse, è meglio orientarsi verso altri lidi.
L’acquisto di un’automobile elettrica è diventato, vuoi per comodità vuoi per necessità indotta, uno dei punti fissi per i guidatori italiani che si apprestano ad affrontare un cambiamento epocale: il nostro paese è quello con il parco auto circolante più vecchio tra i paesi dell’UE, o quanto meno uno dei più vecchi, e bisogna dare una svolta decisiva prima che sia tardi.
Ovviamente non sta certo al cittadino medio creare le condizioni ideali per l’acquisto di una vettura elettrica quanto ai governi mondiali e in minima parte anche agli economisti, che devono rassicurare tutti riguardo il futuro del mercato delle auto elettriche. Con l’arrivo rapido di nuove tecnologie non è mica detto che sia soltanto questa la strada che un guidatore deve seguire per stare al passo con i tempi.
Ad esempio le azioni di un noto brand americano oscillano, facendo impensierire chi con i dati ci lavora. Prendiamo questo esempio per capire se un’acquisto legato al mondo dell’automotive elettrico può essere una buona idea o se state prendendo un granchio e rischiate di perdere un mucchio di soldi.
Su e giù come un pendolo
Fondata nel lontano 2009 quando molti marchi nemmeno pensavano alla possibilità di montare un motore elettrico su una vettura la casa americana Rivian è una delle più antiche – se così vogliamo dire – produttrici di vetture di questo tipo sul mercato americano e non soltanto. Il marchio però ha subito alcune perdite in borsa che hanno fatto tentennare gli investitori privati, meno inclini a comprare.
Stando ai dati di Investing.com il marchio avrebbe perso 1,1 miliardi di Dollari dalla propria “cassa”, cosa che farebbe pensare ad un calo deciso del valore delle azioni del brand. In realtà però, come spiegano sul portale, la tendenza è in calo visto che lo scorso trimestre il brand aveva perso 1,6 miliardi: insomma sembra che il marchio stia arrestando le perdite, che sia riuscito ad aumentare le vendite e a ridurre i costi di produzione per i propri mezzi diminuendo i rischi per un investitore.
Sembra che il marchio insomma rimanga una valida alternativa per chi vuole investire sul mercato dell’automotive, magari in una casa che in futuro chissà, potrebbe arrivare ai livelli di competitor come Tesla se gioca bene le sue carte. Anche questo tipo di acquisto o investimento, in effetti, può rendere un guidatore molto ricco!