Il neonato marchio di proprietà Volvo ha già stravolto il mercato dei SUV elettrici e sbandiera la propria attenzione alla sostenibilità ambientale
Negli ultimi anni, l’attenzione globale si è spostata verso la sostenibilità ambientale e l’industria automobilistica non è da meno. In questo contesto, emerge con forza il brand Polestar, di proprietà di Volvo, come pioniere nella produzione di veicoli elettrici con una chiara missione: coniugare prestazioni ed eleganza con la responsabilità ambientale.
Conosciuto per la sua dedizione all’innovazione, Polestar ha fatto della sostenibilità il fulcro della sua identità aziendale. La visione del brand si traduce in un impegno concreto nella realizzazione di veicoli elettrici ad alte prestazioni, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di carbonio nel settore automobilistico.
La produzione di veicoli sostenibili non è l’unico pilastro della strategia di Polestar. Il brand si impegna a ridurre l’impatto ambientale lungo l’intera catena di approvvigionamento, utilizzando materiali riciclati e sostenibili nei processi produttivi. Inoltre, l’azienda è in costante ricerca di nuove tecnologie e soluzioni innovative per migliorare ulteriormente l’efficienza energetica e ridurre l’impronta ecologica. Inoltre, l’azienda si impegna a comunicare apertamente le sue pratiche aziendali e a coinvolgere attivamente i consumatori nel percorso verso una mobilità più verde. Tale approccio trasparente non solo consolida la fiducia dei consumatori, ma contribuisce anche a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della sostenibilità nel settore automobilistico.
Polestar 4 è il SUV dall’impatto ambientale più basso del marchio
Quando si parla di impatto ambientale spesso ci si limita a pensare esclusivamente al volume di emissioni nocive che l’automobile è capace di generare con la combustione del carburante necessario al suo movimento. Questo ragionamento è, purtroppo, superficiale perché considera esclusivamente le particelle inquinanti rilasciate durante il tragitto percorso. Così pensando le auto elettriche verrebbero considerate a impatto zero, essendo completamente alimentate da energia elettrica.
A livello legislativo questo ragionamento può funzionare, visto che le auto elettriche vengono considerate a zero emissioni e beneficiano di maggiori incentivi statali proprio per le emissioni nulle di CO2. Quello che si omette di considerare, però, è il cosiddetto Life Cycle Assessment (LCA), ossia l’intero ciclo di vita del veicolo, il quale va a considerare diversi fattori a partire dall’approvvigionamento delle materie prime utili alla sua costruzione, all’energia impiegata durante la produzione, fino alla fine del percorso di vita con il suo smaltimento e riciclo finale.
Polestar è da sempre molto attenta al controllo dei cicli di vita dei propri veicoli ed è proprio con l’avvento del nuovo SUV, il Polestar 4, che il marchio cino – svedese è fiero di comunicare la sua bassissima impronta di carbonio emessa nell’intero ciclo di vita. La Polestar 4 Standard Single motor, infatti, è in grado di emettere solo 19,4 tCO2e, dato che la incorona come la Polestar con la più bassa impronta di carbonio di tutte le auto del marchio realizzate fino ad oggi.