L’elettrico fatica a sfondare? La soluzione che si sono inventati in Giappone ha dell’incredibile. Il test è stato fatto in Europa.
Lo dicono tutti gli esperti. Sebbene il Vecchio Continente risulti il secondo più grande fruitore di veicoli a spina dopo l’Asia, la presenza di questo genere di auto è perlopiù concentrata nei Paesi del nord e in Olanda. Altrove la tecnologia a zero emissioni stenta a decollare. I dubbi sulla sicurezza delle batterie, l’alto costo iniziale, la mancanza di sufficienti infrastrutture per la ricarica e la bassa autonomia che richiede soste prolungate per recuperare energia, sono alcuni dei punti critici che gli scettici sostengono.
A fronte di tale situazione molti modelli nati elettrici siano rimasti invenduti e siccome non è interesse dei produttori abbandonare in concessionario delle vetture che non troveranno mai un proprietario, dal Giappone hanno avuto un’intuizione che potrebbe rivelarsi rivoluzionaria.
Come trasformare un’auto, così si risolve il problema dell’elettrico
La prova dal vero è stata effettuata nella fredda Reykjavik, in Islanda, dove il magma sotto la superficie terrestre è costantemente in movimento e risulta quindi un banco di prova eccezionale. Protagonista del test, della durata di poco più di 500 km, la nuova MX-30 R-EV, fatta arretrare di un gradino, ovvero da EV puro a ibrida plug-in, funzionante però come una full hybrid grazie al propulsore rotativo Wankel e ora denominata e-Skyactiv E-EV.
Nell’inedita variante elettrica il motore al 100% verde, imputato di trasmettere la trazione, esprime una potenza di 170 cv. L’accumulatore agli ioni di litio è invece da 17,8 kWh e l’unità motrice rotativa 8C da 830 cc per rotore sprigiona sull’asfalto fino a 75 cv. Il serbatoio, utile per estendere la portata, conta 50 litri e consente di aggiungere 85 km all’autonomia con una sola ricarica.
Due sono le modalità di guida a disposizione del conducente: quella EV, ossia totalmente a zero emissioni, in cui il Wankel interviene quando la batteria è allo 0%, la Normal, con l’accumulatore che non viene mai fatto scendere sotto il 45% e dove ogni funzione è personalizzabile.
Auto da elettrica a ibrida, ecco quanto consuma
Al termine del percorso stabilito il consumo registrato dal mezzo è stato di 8,2 litri per 100 km. Il rotativo invece, ha utilizzato un litro di carburante ogni 12 km. mischiando i dati si ottiene un litro per 100 km visto il consumo di 17,5 kWh per la medesima distanza.
Oltre a dare conferma che l’ibrido è comunque una valida alternativa alla spina, e che c’è sempre la possibilità di tornare sui propri passi in termini di costruzione del veicolo, sebbene ad un costo notevole, l’esame sul difficile terreno islandese ha dimostrato che il totale abbattimento del rilascio di sostanze nocive non sia del tutto possibile adottando questa soluzione, tuttavia, a fronte degli appena 21 g/km dispersi nell’aria, si può definirlo un ottimo compromesso. Tutte altre cifre rispetto al diesel che diffonde in media ben 157 g/km di CO2.
Chi fosse interessato a sperimentare la Mazda in questa nuova configurazione esclusiva dovrà tirare fuori una somma che parte da 38.200 euro.