Per il mondo dell’auto elettrica c’è un problema molto serio a cui cercare di porre rimedio, ma che non è di facile risoluzione.
Il settore automotive vive una fase di grave crisi, e non bastano gli accenni di ripresa messi in mostra in questo 2023 per far sorridere le case. Infatti, le perdite sono notevoli per i costruttori, con l’auto elettrica che sta diventando un serio problema a cui porre rimedio. Infatti, i marchi hanno fatto enormi investimenti per spingere in questa direzione, ma i risultati attuali non giustificano il riconvertimento della produzione.
C’è poco da fare, l’auto elettrica non convince e non è vendibile come quella termica, per tutta una serie di motivazioni che, a ben guardare, sono sempre le stesse. Prima di tutto il prezzo troppo alto frena l’acquisto di chi deve scegliere, ed anche se i prezzi stanno scendendo di anno in anno, siamo ancora a livelli troppo alti. Inoltre, la fine degli incentivi statali in paesi come la Germania ha fatto crollare del tutto le vendite, già scarse di loro.
Nelle prossime righe, vi parleremo di un’analisi che è molto interessante, e che fotografa i perché della crisi delle auto ad emissioni zero. Anche per gli intervistati l’alto costo di acquisto è un problema quasi irrisolvibile, con la voglia di acquistare una di queste auto che, rispetto al passato, è addirittura diminuita invece che aumentare.
Auto elettrica, il business non riesce a decollare
Uno studio realizzato dalla società americana S&P Global si è concentrato sul mondo dell’auto elettrica, e non ha dato i riscontri in cui molti speravano. Si è cercato di indagare su quelle che sono le intenzioni dei clienti in rapporto all’acquisto di una vettura ad emissioni zero, e quali siano i fattori che non permettono alle nuove tecnologie di decollare.
Pensate che il 48% dei 7.500 intervistati sostiene che il prezzo sia il problema principale e che sia esso il responsabile dei dati deludenti sulle vendite dell’auto elettrica. Secondo il parere di quasi la metà degli intervistati, infatti, le EV potrebbero portare a grandi vantaggi, ma il loro prezzo troppo elevato ne frena la crescita sul mercato.
Inoltre, molti credono che il problema sia legato alla durata della ricarica, ma anche alla disponibilità scarsa delle colonnine. In Italia, soprattutto, e questo lo aggiungiamo noi, a livello di infrastrutture c’è un grande ritardo rispetto ad altri paesi, e questo è un grosso limite.
Tra i fattori che invece attraggono, per il 69% il miglior vantaggio è il risparmio sui costi del carburante, ma anche quello legato al minor impatto ambientale. Tuttavia, i fattori positivi sono nettamente inferiori a quelli definiti negativi, come ci conferma il dato supremo che emerge da questa ricerca.
Infatti, la propensione all’acquisto di una EV è scesa al 67% rispetto all’86% di due anni fa. In sostanza, nel 2021 c’erano molte più persone che erano intenzionate a provare le vetture alimentate a batteria, mentre ora ce n’è quasi il 20% in meno. Si tratta di un dato che non può non allarmare.