Energia gratis, ecco che arriva l’innovazione destinata a cambiare per sempre il concetto di fotovoltaico. Mai così efficiente, il dato registrato è un vero e proprio record: ecco tutto svelato
Le zero emissioni sono una missione più che una speranza. L’inquinamento globale sta raggiungendo livelli senza precedenti ed il rischio di un punto di non ritorno resta dietro l’angolo. Tuttavia, le nuove generazioni ed una rinnovata presa di coscienza circa il futuro dell’ambiente stanno creando presupposti nuovi. Presupposti che provano a cambiare l’impatto e la traccia inquinante del nostro quotidiano: a partire dai veicoli che utilizziamo ogni giorno per recarci a lavoro, fino ad arrivare al modo in cui le nostre abitazioni immagazzinano elettricità.
In particolare, nel mondo delle energie rinnovabili si stanno creando presupposti incoraggianti. E che portano a pensare ad una vera e propria rivoluzione nel prossimo futuro. Cosa sta succedendo, in particolare? Bisognerebbe chiederlo all’equipe di ricerca della Northwestern University dell’Illinois, negli Stati Uniti, che ha trovato un modo per ottimizzare al massimo la conversione della luca in energia elettrica dagli impianti fotovoltaici in perovskite ad architettura invertita (o meglio architettura p-i-n, ndr). Un risultato straordinario, che fino ad oggi era l’unico tallone d’Achille di questa tecnologia.
Passi da gigante nel fotovoltaico: la rivoluzionaria scoperta che arriva dagli Stati Uniti
Più semplici da costruire e più stabile di una normale cella fotovoltaica in perovskite, queste con tecnologia p-i-n hanno sempre avuto lo storico difetto di scarseggiare nella conversione elettrica della luce. Ora, gli scienzati della Northwstern University dell’Illinois hanno trovato un modo per sovvertire questo aspetto. A testimoniarlo è quanto pubblicato su ‘Science’, che racconta di un’impressionante efficienza di conversione del 25,1%: un vero e proprio record per il settore. “Il punto critico per compiere ulteriori passi in avanti è approfondire l’assorbitore alle interfacce”, ha rivelato Ted Sargent, professore alla Northwestern University e a capo della ricerca.
E dunqye, anziché forzare il sistema fotovoltaico in perovskite ad assorbire più energia, il team di Sargent si è concentrato su come non disperdere gli elettroni intanto accumulati. E senza dispersione, la maggiore concentrazione ha fatto registrare indici di conversione clamorosi. Il dato di efficienza del 25,1% è stato certificato dal NREL e attesta l’incredibile passo in avanti compiuto nella tecnologia del fotovoltaico in perovskite ad architettura invertita. Sarà davvero questo il futuro dell’energia rinnovabile? Il pianeta incrocia le dita…