L’evoluzione del mondo dei motori è sempre più incredibile e ora le batterie sembrano prossime ad avere una vita quasi infinita.
La voglia di far diventare la mobilità elettrica l’unica in grado di permettere grandi spostamenti alle persone è un grande traguardo che si è prefissato il mondo dell’automobilismo. Voler rendere sempre meno impattante l’inquinamento a livello mondiale, fa sì che si abbia modo di ridurre le polveri sottili nell’aria, situazione alle volte tragica in certe città italiane.
Per poter fare in modo tale che le auto elettriche diventino sempre più richieste è fondamentale che le grandi case non solo diano vita a nuovi modelli, ma che possano risolvere alcuni problemi. Lo si denota per esempio con la questione legata all’autonomia, da sempre il tallone d’Achille di queste automobili.
La Toyota è una delle aziende che si è dimostrata maggiormente vogliosa di rinnovarsi e lo si è visto anche con la produzione della Prius. Si tratta di un modello che è nella storia della casa giapponese, tanto è vero che è giunta ormai alla sua quarta generazione diversa dopo il primo lancio nel 1997.
Possiamo ammirare questo veicolo con delle dimensioni da 460 cm, una larghezza da 178 cm e un’altezza da 142 cm. Questo lo porta a essere una cinque posti davvero di primissimo rilievo, con al proprio interno la possibilità di montare un motore plug-in da 4 cilindri e 2000 di cilindrata. L’erogazione arriva fino a un massimo di 223 cavalli e il costo di quest’auto è di 42.200 Euro. C’è però una grande novità per la Prius e che riguarda proprio le batterie presenti al suo interno.
Riciclate le batterie della Prius: ecco a cosa serviranno
Non sono la Toyota si sta dimostrando vogliosa di dare vita a una serie di innovative automobili elettriche, o almeno ibride, ma in Giappone si è capito come l’economia circolare sia determinante per ottenere grandi risultati sia in termini commerciali che per il bene dell’ambiente. Infatti nel 2025 la Toyota darà il via in North Carolina alla Toyota Battery Manfacturing.
Si tratta di una sede nella quale la Toyota darà una nuova vita alle batterie che erano state montate in precedenza nelle Prius. La collaborazione inoltre diventa sempre più di maggior prestigio grazie alla collaborazione con Redwood, azienda che sta puntando sul riciclo e il riutilizzo di materiale già in precedenza utilizzato.
Quest’ultima inoltre ha creato uno stabilimento in Nevada e sta cercando di rinnovarsi ancora di più con una novità che potrebbe dare il via a una sede in South Carolina. L’accordo di sicuro non piacerà per niente a Tesla, dato che la Redwood è nata grazie all’intuizione di JB Straubel, un ex lavoratore della casa di Elon Musk.
L’intento da parte della Toyota è quello di poter riutilizzare il 20% del Nichel e del Litio, il 50% di cobalto e soprattutto si punt al 100% del rame. In questo modo si riuscirebbe a diventare meno dipendenti dall’acquisto di materie prime in altre nazioni, con la Toyota che negli Stati Uniti è una grande potenza e che sviluppa la propria impronta con un grande e straordinario progetto.