Questa supercar ha diviso diverse generazioni. In tanti l’hanno amata sin da subito, mentre altri l’hanno odiata a prima vista
Non sempre le auto di alto valore riescono a mettere d’accordo tutti in merito alla loro bellezza e potenza. Vi sarà sempre qualcuno che ha dei gusti diversi, anche se il più delle volte quando un veicolo è di qualità viene apprezzato in maniera quasi oggettiva. Il modello che andremo a presentarvi, invece, ha diviso decisamente tutti, vista la sua particolarità, dovuta al suo strambo design e alle sue prestazioni.
Una supercar completamente divisiva e caratterizzata da delle linee che non si vedono tutti i giorni in strada, ma forse neanche da altre parti. Sembra esser uscita da un film di Hollywood e ricorda, ma lontanamente, la Batmobile, ma con uno stile un po’ più sobrio (ma giusto un po’). La parte frontale e del cofano, infatti, offre un tipo di forma più unica che rara ed è un qualcosa di molto diverso dalle solite auto.
Tutti questi particolari, ovviamente, non fanno assolutamente contenti i puristi del settore. Per questi ultimi, possono andare bene dei minimi ritocchi o pochi dettagli appariscenti, ma la base dei modelli deve rimanere originale. Chiunque, invece, abbia una visione più futuristica e stravagante sul comparto automobilistico, non può aver fatto altro che apprezzare cotanto ingegno.
La supercar che ha diviso il mondo
Si chiama Sbarro Autobau ed è stata realizzata proprio da parte di Franco Sbarro nel 2010. L’idea di creare qualcosa di così stravagante, però, venne al pilota svizzero Fredy Lienhard, ossia il vincitore della 24 Ore di Daytona 8 anni prima della presentazione della supercar. Venne presentata al Salone di Ginevra, noto per il fatto che qui si mettono in vetrina, per la prima volta da quando sono stati prodotti, i più noti modelli esistenti al mondo.
Una delle particolarità della Sbarro Autobau è quella che non possedeva degli sportelli e per potervici entrare si apriva tutta la sezione superiore del veicolo. L’abitacolo era composto di elementi in alcantara rossa e metallo.
Il propulsore che montava era il V12 della Ferrari, con una potenza che poteva arrivare fino a 550 CV e il quale era gestito da parte di un cambio di tipo manuale con sei rapporti. Questo archetipo fu prodotto in un unico esemplare e aveva una massa da 1.500 kg. Un’auto dal peso medio e molto potente, ma non sembra aver avuto troppo successo, dato che non fu prodotta in serie.