Le colonnine di ricarica sono uno dei punti fermi delle auto elettriche, ma ora emerge un nuovo guaio. Cosa sta accadendo.
Oggi vi parleremo di un nuovo problema che riguarda le auto elettriche, concentrandoci su quelle che sono le colonnine di ricarica. In Italia, esse sono presenti ancora in numero troppo ridotto per pensare di portare le EV a diventare il futuro della mobilità, un vero e proprio guaio infrastrutturale che a fatica verrà risolto in poco tempo.
Qualche tempo fa, vi abbiamo parlato dell’esperienza di una persona che aveva deciso di passare all’elettrico, ma che dopo poco tempo è tornato sui propri passi, proprio per via della mancanza di colonnine per la ricarica. Ogni giorno, l’uomo doveva compiere parecchi chilometri per ricaricare, una grande scomodità.
Tuttavia, il guaio che vi riporteremo oggi è ben più grave, visto che riguarda un pericoloso accesso internet alle colonnine, che ha colpito un’azienda italiana. Per fortuna, uno studio molto approfondito ha portato a galla il problema, che è stato risolto dopo vari tentativi non andati a buon fine.
Colonnine ricarica, il guaio è davvero serio
Sul sito web “dmove.it“, è apparsa una notizia che sicuramente terrà in ansia coloro che hanno un’auto elettrica, e che riguarda le famose colonnine di ricarica. Infatti, uno studio ha scoperto che alcune di esse gestite da Enel X Way, Ewiva e BeCharge erano accessibili via web dall’esterno, ed erano protette da un’interfaccia composta da un admin e da una password.
Le colonnine di ricarica Hypercharger, prodotte dall’italiana Alpitronic, che poi le dà in gestione ai gruppi sopracitati, non erano protette da dispositivi avanzati di cybersicurezza, ed esse erano facilmente gestibili anche a distanza, da chi è in grado di accedere a questi processi. L’Alpitronic è stata subito messa al corrente della situazione, ed ha così potuto bloccare tutte le colonnine che erano a rischio.
Dunque, ora le colonnine verranno del tutto riconfigurate e non saranno più accessibili con credenziali di default, in modo da proteggerle da cose come gli attacchi hacker o da malintenzionati che possono accedere a dati personali o per manometterle. La speranza è che cose di questo tipo non si registrino più in futuro.
Il guaio è che, attorno al mondo delle emissioni zero, ci sono continue notizie legati a problemi tecnici o a cose che possono portare chi vuole provarle ad allontanarsi, dal momento che ci sono ancora molte cose da mettere a punto. Nonostante gli ormai diversi anni di studio, il mondo delle auto elettriche resta molto complicato da comprendere in tutto e per tutto, e questo sta rallentando e non poco quello che è il processo di diffusione.
I veicoli alimentati a batteria sono molto complessi da gestire, ma anche le colonnine hanno i loro problemi, come si è già visto in molti casi. A questo punto, urge sperare che tutti i processi vengano messi a punto in fretta, perché altrimenti, la tanto sostenuta e ricercata mobilità sostenibile subirà dei ritardi notevoli e dannosi per il pianeta.