Piove sul bagnato per Elon Musk, questa volta in Tesla l’hanno combinata davvero grossa!
Non è il momento storico migliore per Tesla e per il suo creatore Elon Musk, sono tanti i fattori che remano contro il colosso americano e, ancora una volta, le notizie che arrivano non sono entusiasmanti.
In questo ultimo periodo si sono registrate diverse perdite per l’azienda Texana che dopo aver reso pubblico i bilanci dell’ultimo trimestre, bilanci poco entusiasmanti, è caduta in una spirale negativa che pare non aver ancora fine. La fiducia degli investitori è ai minimi e le azioni stentano a riprendere il valore di qualche mese fa, la produzione del Cybertruck invece va a rilento e gli sforzi fatti per lanciare questo modello sembrano aver tolto qualcosa alle vendite anche di altri capisaldi della casa, considerati per altro ben più remunerativi. Insomma, la situazione era già delicata e la notizia di una causa collettiva da parte di tanti clienti insoddisfatti è arrivata nel momento peggiore di tutti.
Tesla accusata di “truffare” i suoi clienti, non finisce la bufera per l’azienda di Elon Musk
Anche se non può piovere per sempre, a quanto pare, alcuni temporali possono durare davvero a lungo e l’ottimismo inaffondabile di Elon Musk forse potrebbe adesso vacillare.
Il motivo questa volta è da imputare ad un difetto di fabbrica comune che sta costando caro a tutti coloro che hanno assicurato la loro nuova Tesla. Questa volta a puntare il dito sono i clienti che sembrano convinti di portare l’azienda in tribunale per una diatriba relativa all’autopilot che tutte le auto della casa montano. Non parliamo della guida autonoma, ma di un sistema di allarmi che dovrebbe aiutare i guidatori e fargli risparmiare anche denaro, cosa che in verità sembra non stia succedendo.
L’autopilot tra le sue funzioni ha quella di aiutare il conducente ed avvisarlo dei pericoli, proprio questa funzione sembra però essere piena di bug che portano spesso i veicoli a dare falsi allarmi, ma come può questo influire sulle spese? La risposta è facile, molti clienti hanno infatti assicurato la loro Tesla sfruttando l’assicurazione del marchio con l’opzione “dati in tempo reale“, questa opzione dovrebbe incentivare una guida sicura e premiare coloro più attenti al rispetto del codice della strada.
I falsi allarmi generati dai veicoli, tuttavia, hanno fatto registrare tamponamenti mai accaduto portando così il premio annuale ad essere più caro di quel che sarebbe dovuto essere. Una situazione paradossale che potrebbe costare cara a Tesla, chiamata a rispondere in tribunale con la prima udienza che si terrà a gennaio 2024.
Anche se la questione sembra poter essere risolta in fretta, e siamo sicuri che Tesla lo farà, di certo questa non è considerabile pubblicità positiva, una pubblicità che arriva nel momento meno opportuno e che potrebbe costare ben più cara di un eventuale causa persa al colosso americano.