Ancora problemi per il marchio Tesla con una protesta che si sta espandendo in modo rapidissimo, minacciando i guadagni di Elon Musk!
Anche un colosso come Tesla che fattura miliardi, produce e vende milioni di automobili ed ha un marchio conosciuto in tutto il pianeta non può sentirsi in diritto di trascurare le esigenze dei suoi clienti, tantomeno dei suoi lavoratori. Lo sta scoprendo in queste ore il magante Elon Musk che ha a che fare con un enorme problema.
Adesso il colosso americano si trova a fare i conti con una protesta che ricorda molto quella che mesi fa, ha messo in ginocchio i tre brand più importanti degli States ossia General Motors, i marchi americani di Stellantis e Ford. Tutto è cominciato quando 130 operai specializzati nel settore metalmeccanico svedesi hanno chiesto trattative sui loro contratti alla casa californiana, come riporta il sindacato IF Metall che ha fatto di Emma Hansson la portavoce della protesta. Gli operai avrebbero visto ignorata la loro richiesta di un contratto collettivo, iniziando una protesta.
Quello che il brand non poteva immaginare ignorando queste richieste è che la protesta si sarebbe espansa a macchia d’olio, arrivando a coinvolgere molti altri sindacati incluso quello dei portuali, che scaricano le automobili del marchio in Svezia e che hanno incrociato le braccia da tempo, causando perdite non indifferenti a Tesla.
La risposta non arriva
La protesta si sta espandendo, con i sindacati finlandesi che hanno assicurato il loro appoggio ai colleghi svedesi entro il 20 dicembre nel caso l’empasse non si dovesse risolvere. Tra i disagi causati a Tesla, la mancata consegna dei pacchi con le targhe per le vetture che non possono raggiungere gli autosaloni nell’area: un danno stimabile in milioni di Euro considerando che Tesla, in tutto il 2022, ha venduto ben 35mila auto nei paesi scandinavi!
Tesla ha portato la questione davanti ad un tribunale svedese che però ha riconosciuto la legittimità dello sciopero, a quanto sembra. La risposta di Elon Musk? Per ora, il CEO di Tesla si sarebbe limitato a definire “folle” la protesta, senza accennare ad un ritorno al tavolo delle trattative con gli operai che chiedono regolamentazioni su orari, ferie ed altri punti cruciali del loro contratto.
Il fatto che la protesta abbia trovato un tale appoggio in tutti i lavoratori nell’area mette Tesla in una situazione drammatica che potrebbe peggiorare di ora in ora: “Questa solidarietà tra lavoratori di paesi diversi è la base del sistema dei sindacati nella nostra area”, avrebbe detto il sindacalista finlandese Ismo Kokko. La protesta si sta per espandere, insomma, poco ma sicuro.