Il mercato legato all’auto elettrica pura ha conosciuto una crescita negli ultimi anni in Italia: ma quali sono i numeri veri?
Transizione energetica, mobilità sostenibile, emissioni zero. Concetti che sentiamo spesso, che pronunciamo anche noi e hanno un significato chiaro, molto netto. Tutto questo in concreto si traduce in due sole parole: auto elettrica. Ma quali sono i reali dati per l’Italia?
Per capirlo intanto dobbiamo partire dallo scenario e poi passare ai numeri. Gli incentivi statali esistono, inutile negarlo perché sono sotto gli occhi di tutti. Altrettanto chiaro però è il fatto che in Italia sono arrivati molto più tardi rispetto ad altri Paesi europei a cominciare da quelli del Nord che dominano il mercato.
Sappiamo, perché previsto nella manovra finanziaria, che torneranno anche nel 2024 in base ai piani stilati dal governo Draghi e confermati dal governo Meloni. Il prossimo anno avremo una somma complessiva di 570 milioni di euro, divisa in base alle emissioni. Tre le fasce previste:
- Da 0-20 g/km CO2: 205 milioni complessivi, con 194,75 per i privati e 10,25 alle società di car sharing e noleggio a lungo termine.
- Da 21-60 g/km CO2: 245 milioni (232,75 per i privati e 12,25 alle società di car sharing e Nlt).
- Da 61-135 g/km CO2: 120 milioni, esclusivamente ai privati.
Rispetto al 2023, più soldi nelle prime due fasce e meno nella terza. Quindi significa che sul piatto delle elettriche c’è da mangiare a sufficienza, almeno per pensarci. Per ogni singolo acquisto di un modello da 0-20 g/km sono previsti 3 mila euro senza rottamazione e 5 mila con rottamazione. E i limiti di prezzo? Sono 35 mila euro che diventano 42.700 Iva compresa nella prima fascia.
Auto elettrica, i veri dati: dalle assicurazioni alle chiavi in mano, nessun dubbio
I dati, quindi. Cominciamo da quello che circonda il mondo dell’auto elettrica con un problema che è in realtà è comune alla stragrande maggioranza d’Europa: la mancanza di colonnine pubbliche per la ricarica. In Italia attualmente sono 56 colonnine ogni 100.000 abitanti, la medi europea è di 106 e quindi l’evidenza è chiara.
Altro punto dolente, i costi delle polizze assicurative. Nel 2020, anche prima della pandemia, le compagnie proponevano premi medi più bassi per le elettriche che avevano anche un mercato più circoscritto. Oggi invece, per colpa degli elevati costi di riparazione. Nei primi otto mesi del 2023, il premio medio per le elettriche al 100 per cento è stato di quasi 470 euro, in crescita del 30% rispetto al 2020.
E allora vediamoli, questi numeri. In Italia la quota delle BEV e delle PHEV (quindi le ibride) è pari all’8,9% del mercato. Ma le elettriche pure sono solo il 3,9% e questo significa che è anche fanalino di coda tra i quattro principali mercati europei dell’auto.
Ma anche nettamente più basso di tutti i Paesi UE messi insieme che è 11,9%. Impossibile raggiungere la Norvegia che viaggia nel 2023 sull’83% delle auto vendute, ma anche Islanda al 39,3%, Svezia al 37,8%, Finlandia al 32,4% e Danimarca 31,6%. WE anche rispetto alla Germania che è al 18,6%.
In tutto quindi quante sono le auto elettriche pure vendute nel nostro Paese da gennaio a novembre 2023? Prendiamo i dati del portale specializzato Vaielettrico.it: siamo passati quest’anno da 44.967 a 59.839 modelli venduti, il 20% in più. Ecco, un’idea te la sei fatta.