Un esemplare spaventoso del brand italiano non ha mai visto la luce ma negli anni ’80 era un mostro di potenza
Negli anni ’80, le case automobilistiche si trasformarono in officine di ingegneria ribelle, creando una serie di “piccole bombe” su quattro ruote. Queste macchine, chiamate non a caso “bare volanti”, erano piccole, ma la loro potenza sfidava la logica e la ragione. Tra queste, un’opera d’arte automobilistica rimase un segreto ben custodito nel regno del marchio appartenente al colosso FIAT. Questa creatura dalla bellezza aggraziata e dalla forza brutale era destinata a diventare un’icona, ma il destino le negò il passaggio attraverso i confini del mercato italiano.
Le strade italiane non ebbero il privilegio di ospitare questo gioiello meccanico, ma nelle officine e negli uffici di progettazione, le menti brillanti e appassionate lavoravano intensamente per perfezionare questa creazione. La sua assenza nel mercato italiano non ne attenuò la leggenda. Al contrario, il mistero attorno a questa piccola bomba le conferì un alone di fascino enigmatico. I veri amanti delle auto cercano ancora tracce di questo mito perduto, come se la sua esistenza fosse stata solo sospesa nel tempo, in attesa di essere finalmente svelata al mondo.
La Lancia Y10 Turbo nella versione speciale Yearling
La Lancia Autobianchi Y10 ha scalato le classifiche come un’icona dell’industria automobilistica italiana. Presentata nel 1985, questa compatta ha conquistato il pubblico grazie al suo design audace e alle dimensioni compatte, diventando sinonimo di stile e innovazione. Dotata di motori efficienti e tecnologie all’avanguardia per l’epoca, la Y10 ha catturato l’attenzione per la sua maneggevolezza in città e il comfort dell’abitacolo. Successo di nicchia è stata la versione Turbo, che oggi è molto apprezzata dai collezionisti del marchio.
Ma c’è una versione speciale, evoluzione proprio della mitica Y10 Turbo, che però non venne mai commercializzata in Italia: parliamo della edizione limitata “Yearling”. Questo allestimento è stato destinato al solo mercato francese e in produzione con una serie di accorgimenti estetici specifici. Il primo dettaglio che balza agli occhi sono i grandi fari anteriori gialli, tipici delle auto francesi di quegli anni, poi si fanno notare i paraurti bombati di colore nero che proseguono con una banda lungo tutta la fiancata.
Il naming di questa speciale versione prende il nome dall’imprenditore francese importatore del brand italiano in Francia e anche le modifiche apportate alla versione standard della Y10 Turbo sono di sua intuizione. Del resto il successo in terra d’Oltralpe fu senza precedenti, con addirittura una versione equipaggiata con motore AC (Andrà Chardonnet, la rete che distribuiva Autobianchi in Francia) dotato di maggiore potenza e coppia, in grado di aumentare le prestazioni già “al limite” della mitica versione con turbina.