Usato elettrico, se non fai così non lo vendi più: è importantissimo

Avete un’auto elettrica e volete venderla? Ecco la procedura da seguire per evitare di ricevere rifiuti. Un dettaglio può salvarvi.

Almeno in Italia l’elettrico non riesce a sfondare, eppure sono già numerosi i veicoli a batteria di seconda mano in vendita. Chi dovesse esserne provvisto e vuole cambiare o tornare all’endotermico deve tenere a mente un particolare che, se trascurato, potrebbe influire negativamente sulla buona riuscita del proprio progetto.

Auto elettriche, ricarica
Auto elettriche, come funziona il mercato dell’usato (Canva) -Electricmobility.it

Va infatti ricordato che rimettere sul mercato un EV, non è uguale a fare lo stesso con un’auto a benzina o a diesel. E la ragione è da ritrovarsi in un elemento cruciale per questo genere di mezzi a motore.

Auto elettrica usata in vendita, attenzione a questo dettaglio

Quando si cerca un’automobile di seconda mano spesso di presta attenzione all’estetica, quindi a come è tenuta la carrozzeria, relegando spesso in secondo piano la parte meccanica. Ma se la macchina è a zero emissioni un errore del genere non va mai compiuto. In particolare bisogna stare molto attenti alla batteria. Se mal gestita e ricaricata male può rovinarsi, dunque, prima di procedere a qualunque acquisto è necessario informarsi bene e farsi dare tutta la documentazione relativa. Ribaltando il punto di vista se si vuole vendere bisognerà farsi stilare un certificato che confermi il buono stato e l’affidabilità dell’accumulatore.

La domanda che qualcuno potrebbe porsi qualcuno è come si fa ad avere questo documento? Uno dei punti di riferimento è la start up inglese Altelium. Per adesso il programma vede coinvolti 7mila concessionari americani e 5mila britannici, ma l’intenzione è quella di crescere ed espandersi anche in altri Paesi. Le batterie vengono sottoposte ad un test e al termine viene redatto un report.

Come dichiarato dall’azienda stessa, se si creano dei blocchi alla compravendita dell’usato e li si somma alle criticità di vendita del nuovo, l’elettrico non riuscirà mai a fare successo.

L’accumulatore è una componente fondamentale dei mezzi al 100% verdi, tanto che influiscono per il 40% sul prezzo finale. Trattarlo come si deve significa preservarlo. In molti potrebbero chiedere, come si fa a non combinare guai? Per prima cosa non va caricato con troppa frequenza. Nello specifico, se è quasi piena è inutile attaccarlo alla presa. Ugualmente non è cosa buona lasciarlo attaccato una volta conclusa l’operazione di recharge. Fare così significa rovinare la batteria in tempi molto rapidi.

Test auto elettriche, perché è importante
Test auto elettriche, cruciale per la batteria (Canva) – Electricmobility.it

In alternativa allo studio del Regno Unito, ci si può affidare a quello austriaco della Aviloo. Il loro test, realizzato per privati e rivenditori ha rivelato che superati i 100mila km l’accumulatore può calare in termini di performance del 30%. Non è dunque infrequente che chi compra un veicolo full electric usato lo faccia pagando molto più dell’effettivo valore dello stesso per colpa del cattivo utilizzo dell’ex proprietario.

Parte della colpa dei costi elevati in ogni frangente è dei costruttori stessi, i quali per incentivare l’acquisto dichiarano autonomie in realtà poco credibili. Ecco perché una prova del nove indipendente è cruciale. Anche a fronte del maggior utilizzo di questi test gli importi per gli EV di seconda mano sono scesi del 23% in Inghilterra e del 32% negli States. In quest’ottica, per quanto riguarda l’Europa, nel 2024 la Germania dovrebbe lanciare il suo Battery Quick Check. 

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