Michael Schumacher è stato una leggenda della F1, ed ora un suo ex compagno di squadra dice la sua su un aspetto.
Siamo ormai arrivati alla fine dell’anno, e come ogni volta, quando si avvicinano gli ultimi giorni di dicembre, i tifosi di Michael Schumacher sono colti da un magone. Nel 2023, questo senso di smarrimento e di vuoto è ancor più grande, perché ricorrerà il decimo anniversario del terribile incidente sulle nevi di Meribel, che ci ha privato, forse per sempre, della presenza pubblica del sette volte campione del mondo.
Era il 29 di dicembre del 2013 quando la vita di Schumacher cambiò, a seguito di un bruttissimo impatto contro una serie di rocce nascoste dalla neve. Si trattava di una vacanza, di un qualcosa che doveva essere un periodo di relax in famiglia, e che si è invece trasformata in tragedia. A pensarci, è anche un paradosso, visto che quest’uomo aveva rischiato la vita per oltre vent’anni sulle piste di tutto il mondo.
Come ha ribadito anche Jean Todt, suo grande amico, nei giorni scorsi, Michael c’è ancora, ma non è più quello che conoscevamo, che aveva conquistato i tifosi della Ferrari a suon di salti sul podio e di vittorie. Ed in molti si chiedono quale sarebbe stato il suo ruolo ed il suo parere sulla F1 di oggi.
Senza ombra di dubbio, Michael Schumacher avrebbe avuto un ruolo manageriale all’interno della F1 odierna. Su questo aspetto, intervistato da “Sports Illustrated“, si è espresso Johnny Herbert, suo compagno di squadra in Benetton nel 1995, quando la squadra gestita da Flavio Briatore vinse l’unico mondiale costruttori della propria storia.
Ecco le sue parole: “Visto ciò che abbiamo fatto con il motore a combustione nel corso degli anni, in diverse formule, non sono sicuro che a Michael sarebbe piaciuta la guidabilità di queste auto. L’aspetto relativo al controllo è stato del tutto eliminato se confrontiamo le vetture di oggi con quelle del passato. Gran parte dell’abilità dei piloti, ormai, viene meno perché quasi tutto viene controllato dagli ingegneri dai box“.
Herbert è convinto che al sette volte campione del mondo sarebbe comunque piaciuto il lato elettrico delle auto di oggi: “Se credo che gli sarebbe piaciuto il lato elettrico ed ingegneristico di questa F1? Dal mio punto di vista sì, perché lui si concentra solo sulle prestazioni, ma sarebbe stato frustrato nel momento in cui gli ingegneri e gli altri gli avessero detto ciò che doveva fare. Lui però, si sarebbe reso conto in fretta che ci sarebbe stato un importante vantaggio“.
L’ex pilota ha poi detto la sua su Mick Schumacher, che ha subito il vuoto di non avere suo padre al proprio fianco nel corso della propria carriera: “Purtroppo Mick non ha potuto parlare con suo padre e non ha mai avuto consigli su come migliorare e su come fare al meglio determinate cose nel suo lavoro. Michael sarebbe stato di grandissimo aiuto, la relazione padre-figlio gli avrebbe dato una grande mano“.
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