L’auto elettrica non riesce sempre a sfondare nel mercato, e le ultime notizie confermano che le resistenze non mancano.
Parlare di auto elettriche non è mai semplice, e la situazione nel nostro paese lo conferma. Da un lato, queste vetture rappresentano un passo avanti a livello tecnologico ma anche una necessità dal punto di vista della tutela ambientale. Dall’altro, c’è chi ancora culturalmente non riesce ad apprezzarle o a cogliere l’assoluta necessità della sostenibilità ambientale. In più, c’è anche un noto problema dovuto alla scarsità di centraline di ricarica. Ma i problemi in questo senso non si registrano solo in Italia.
Se infatti in giro per il mondo l’auto elettrica ha ormai preso realmente piede, in particolare in Asia e in Europa, in alcuni paesi le difficoltà sono maggiori. Tra di essi ci sono gli Stati Uniti, dove la cultura dell’auto è solida e ben radicata, e soprattutto lontano dalle grandi città il discorso sulla tutela ambientale è ancora molto difficoltoso. Le ultime notizie rivelano infatti un problema non da poco nella diffusione dei veicoli a zero emissioni, che coinvolge un marchio storico.
Stiamo parlando di Buick, uno dei nomi che hanno costruito il mito delle automobili americane. L’azienda, oggi parte del gruppo General Motors, ha iniziato a investire sull’auto elettrica, e nel corso del 2024 lancerà i suoi primi modelli. Di queste auto si sta parlando molto, dato che a livello di design e prestazioni stanno suscitando molto interesse, in particolare la Buick Electra E5 e la futuristica Buick Wildcat EV, di cui al momento è noto solo un concept.
Guerra all’auto elettrica, i concessionari USA mollano Buick
Ma questa svolta elettrica non ha convinto tutti, a giudicare dai dati diffusi negli scorsi giorni. Risulta infatti che il 47% delle concessionarie di Buick negli Stati Uniti abbia deciso di abbandonare il marchio a causa della strategia commerciale sull’elettrico. Nel 2024, l’azienda americana potrà contare su una rete di appena 1.000 rivenditori autorizzati sul territorio nazionale. Ma su questo crollo non sembra influire solo la sfiducia verso l’elettrico, bensì anche alcuni problemi strutturali.
Buick ha infatti richiesto ai suoi concessionari di adeguare le proprie infrastrutture all’arrivo delle nuove elettriche, effettuando una spesa tra i 300.000 e i 400.000 dollari. Una cosa che non tutti i rivenditori possono permettersi di fare, specialmente quelli delle zone più interne e rurali del paese. Qui, l’auto elettrica non gode ancora di particolare successo, e come in Italia c’è un problema relativo al numero delle centraline di ricarica. Per questo motivo, Buick ha concesso alle concessionarie non convinte della svolta di abbandonare il marchio, anche se probabilmente l’azienda non si attendeva numeri di questo tipo.