Vi piacerebbe salire su un’auto che si guida da sola? Adesso è possibile scaricando una semplice app sul telefono.
In questo caso le scuole di pensiero sono due. C’è chi teme fortemente l’alta tecnologia installata sulle automobili perché vorrebbe sempre avere il pieno controllo del mezzo, e chi invece la cerca in quanto incuriosito dal progresso e magari nemmeno troppo amante delle ore trascorse al volante.
Dunque, è proprio a quest’ultima categoria che è dedicato il nostro articolo, in quanto negli ultimi tempi gli studi sulla guida autonoma hanno fatto passi da gigante e adesso addirittura si può rendere il proprio veicolo totalmente in grado di circolare senza l’ausilio dell’uomo, grazie a poche e semplici mosse.
L’intuizione è figlia di un ingegnere di origine indiana, famoso in rete con il nickname @Mankaran32. che studiando proprio questo nuovo modo di guidare, ha individuato il modo per rendere un’opzione ad oggi definita costosa ed esclusiva accessibile a tutti e facilmente installabile.
Grazie al software da lui ideato, anche le vetture con meno optional o in generale più economiche, potranno godere e beneficiare di tale upgrade.
Come al solito le piattaforme sociali sono lo strumento preferito da chi desidera far conoscere qualcosa al grande pubblico. Ed è esattamente così che Mankaran Singh ha fatto con la sua idea rivoluzionaria. Le basi di partenza sono state due: l’intelligenza artificiale, spesso temuta e guardata con sospetto, e l’apprendimento automatico.
Il programma, rilasciato con licenza opensource, porta il nome di FlowPilot e può essere utilizzato su qualunque tipo di dispositivo, che sia Windows, Android o Linux. L’autore, ad esempio, ha adoperato il suo smartphone Redmi Note 9 Pro, fissato accanto allo specchietto retrovisore di una Maruti Alto K10 per compiere il test decisivo. Ebbene, dal video appare chiaro come, dopo aver attivato il sistema da lui inventato, la macchina si sia dimostrata in grado di muoversi in autonomia anche se in strada imperversava il maltempo.
Come anticipato l’aspetto più positivo è che il tecnico ha scelto di non far applicare alcun copyright allo strumento, per cui chiunque sarà libero di implementarlo, senza dover tirare fuori denaro. Ed è proprio il tema dell’accessibilità quello che ha spinto l’uomo a concretizzare un piano per molti utopico. A dispetto di quanto si possa credere la guida autonoma diventerà democratica e aperta anche ai meno abbienti? Pare proprio di sì.
Malgrado in apparenza Flowpilot possa essere reputato un simbolo di progresso, il web con i suoi commenti non si è fatto attendere, sollevando numerose perplessità circa la sua bontà ed efficacia. Come riportato dal sito redhotcyber.com, per alcuni internauti il software sarebbe semplicemente uno dei tanti servizi di assistenza alla guida, che non dovrebbe essere assimilato ad un pilota automatico. Addirittura c’è chi ha criticato l’ingegnere per aver provato su una strada affollata un sistema che avrebbe dovuto prima ottenere l’approvazione legale, in quanto nel frangente di un malfunzionamento causa di pericolo per lo stesso conducente e per gli altri utenti presenti sul percorso.
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