Occhio all’inganno. Ecco perché le auto offerte a prezzi troppo bassi non sono da considerare.
Capita di frequente di vedere inserzioni o direttamente in concessionario delle vetture offerte ad un prezzo davvero troppo basso per essere credibile. Ed infatti dietro questa tecnica c’è un trucco: stuzzicare il cliente per poi farlo cadere nella trappola del costo ritoccato verso l’alto.
Purtroppo succede molto spesso con le auto, in particolare quelle elettriche. Le proposte allettanti popolano tv, giornali, web e social. Di recente un caso eclatante si è è presentato a proposito di un EV in apparenza messo sul mercato al 44% in meno rispetto al costo di listino. Ebbene, quando ci si trova davanti ad offerte del genere non bisogna mai cascarci, perché quasi mai può essere applicato uno sconto simile.
Auto elettriche svendute, perché non fidarsi
Quando si entra in autosalone incuriositi dalle proposte, occorre prestare attenzione ad una serie di affermazioni che nascondono già in sé la risposta ad eventuali dubbi della credibilità.
Innanzitutto l’operatore può asserire che il modello low cost è sconsigliato perché poco accessoriato, oppure che che l’offerta non è più valida, o ancora che era estesa a pochi veicoli ed è andata esaurita, quindi è necessario comprare entro poche ore.
Tutte queste dichiarazioni devono far insospettire. Va tenuto presente che perlopiù certi sconti spettano solamente a chi rottama il vecchio ed escludono le concessionarie non aderenti.
Ne consegue che se l’incentivo statale è di 2mila euro, se non si ha un usato da dare indietro, si dovrebbe lo stesso usufruire lo stesso del riduzione ed invece questo non accade. In pratica questa viene annullata e sostituita da tagli ben superiori all’importo del bonus.
Considerato che le spese accessorie obbligatorie, che comprendono l’immatricolazione, la consegna, le imposte IPT e lo smaltimento gomme superano i mille euro, tendone conto è necessario assicurarsi che la somma segnalata in vetrina, sia effettivamente quella che si andrà a pagare.
Ad oggi l’unica azienda limpida sotto questo punto di vista è Tesla che, effettivamente, quando decide di lanciare una proposta la rende usufruibile per chiunque, quindi anche per chi non ha intenzione di rottamare. Per chi invece decide di “restituire” il vecchio, alla cifra scontata, toglie gli ulteriore duemila euro del buono governativo.
Per concludere riassumiamo a cosa bisogna stare attenti prima di accettare una proposta. Per prima cosa assicurarsi di trovarsi davanti ad un’offerta onesta e senza sorprese al momento della firma del contratto. Ciò significa non vergognarsi di fare molte domande al venditore. Appena si ha qualche sospetto, interrompere subito la trattativa. Si sta infatti perdendo soltanto tempo e si sta rischiando di andare a pagare molto di più del dovuto il prodotto. Quindi informarsi bene delle condizioni, per cui, come abbiamo detto, se la cifra proposta sia con o senza rottamazione. Cercare poi di capire, se il taglio all’importo è particolarmente importante, come sia possibile. Un prezzo se non dimezzato o quasi, nasconde certamente un inganno, o comunque in fase di saldo non sarà mai quello indicato.