Tesla fa un altro passo indietro: anche in Cina è costretta a ritirare numerosi veicoli prodotti con il discusso sistema autopilot.
L’autopilot di Tesla continua a fare discutere, e adesso anche in Cina vengono prese contromisure. Se i sistemi a guida assistita o automatizzata sembrano spesso rappresentare il futuro dell’automobilismo, permangono dubbi sulla loro efficacia reale e sulla sicurezza. Dubbi che stanno già costando caro all’azienda di Elon Musk, che ha dovuto richiamare numerose vetture prodotte in varie parti del mondo, dopo le lamentele ricevute.
Era già successo a metà dicembre negli Stati Uniti, quando la National Highway Traffic Safety Administration aveva costretto Tesla a ritirare tutti i suoi veicoli in circolazione nel paese. Parliamo di circa 2 milioni di vetture, tutte dotate del moderno sistema denominato autopilot, che non è ancora un software di guida autonoma, ma ci si avvicina molto. Il problema è quello della sicurezza, perché le vetture di Musk erano rimaste coinvolte in un numero record di incidenti.
Parliamo, secondo le stime fatte dal ‘Washington Post’, di 700 incidenti, alcuni dei quali hanno anche causato delle vittime. Tesla risulta la casa automobilistica di gran lunga più soggetta a questo tipo di problemi, e la NHTSA accusa che questo sarebbe in parte dovuto anche al sistema di autopilot delle vetture. Non sorprende quindi che, dopo il Nord America, anche la Cina si sia decisa ad affrontare la questione, imponendo a Musk un altro ritiro dal mercato.
L’autopilot Tesla è un fiasco: anche la Cina fa richiamare i veicoli
In questo caso come si legge sul Sole 24 Ore si parlerebbe di circa 1,6 milioni di vetture, quelle prodotte dall’azienda texana tra il 26 agosto 2014 e il 20 dicembre 2023. Questo comprende i modelli 3 e Y prodotti localmente e i veicoli Model S, Model X e Model 3 importati. Secondo quanto comunicato dall’Autorità statale cinese, quando la funzione autopilot è inserita, le vetture sarebbero infatti più soggette a incidenti. Un brutto colpo per Tesla, che in Cina ha il suo secondo mercato globale, sul quale sta investendo moltissimo negli ultimi anni.
Le vetture richiamate dovranno essere sistemate e rese più sicure, come avvenuto negli Stati Uniti, ma in generale il momento per l’azienda di Musk non è certo ideale. La casa automobilistica specializzata nell’elettrico si è vista superare proprio in Cina dalla rivale locale BYD, che ha superato Tesla nel numero dei veicoli a batteria immatricolati. La società texana resta davanti in quanto a capitalizzazione, ma questi dati confermano che oggi non ha più il monopolio assoluto del mercato.