Le auto elettriche fanno fatica ad emergere, con la Cina che sembra essere l’unica in grado di sfruttarle. Brutte notizie per i rivali.
Il mondo delle auto elettriche è ancora un oggetto misterioso per la clientela, che non ha mai dimostrato un interesse di massa per tale settore. Il prezzo delle BEV è calato negli ultimi anni, ma risulta essere ancora troppo elevato, senza dimenticare le problematiche relative ai lunghi tempi di ricarica ed alle autonomie ridotte rispetto ai modelli a combustione interna. Tuttavia, c’è da dire che la Cina sta implementando e non poco le proprie tecnologie, facendo dei passi in avanti notevoli.

Ad esempio, la BYD ha ora svelato un sistema di ricarica che sostiene potenze sino ad 1 megawatt, in grado di caricare 400 km di autonomia in soli 5 minuti. Parliamo di valori che sono molto simili alle tempistiche che occorrono per effettuare un pieno di benzina, ma al momento questo sistema è presente solo su due auto elettriche in vendita in Cina. Presto però potremmo assistere anche al loro debutto a livello europeo. Nel frattempo, sempre dal paese del Dragone è arrivata un’innovazione importante che riguarda le batterie delle auto ad emissioni zero e la loro conservazione.
Auto elettriche, ecco la rivoluzione dalla Cina
Uno degli argomenti tabù relativi alle auto elettriche è legato al processo per il quale le batterie vanno a degradarsi nel corso del tempo, offrendo autonomie sempre più limitate. Ebbene, questo problema potrebbe risolversi grazie ad un’innovazione che arriva dalla Cina. Secondo un team di chimici dell’Università Sudan, infatti, iniettando nuovo litio all’interno di una batteria che è sotto la soglia dell’80% dell’efficienza andrebbe ad estendere la sua vita, per un numero che va da un minimo di 1.500 ad un massimo di 12.000 cicli di ricarica. La soluzione è molto interessante, e sembra essere anche abbastanza pratica.

Le batterie si consumano a causa dell’accumulo dei depositi di litio, che riducono la concentrazione di ioni di litio nell’elettrolita, diminuendo la capacità di carica, come una sorta di progressione di una malattia. Il segreto è dunque la sostituzione degli ioni di litio consumati, ed è stato individuato il LiSO2CF3t, una nuova molecola che soddisfa i requisiti di compatibilità e che è in grado di adattarsi alla grande quantità di batterie che troviamo in commercio. Si inietta tale molecola nella batteria, dove ci sono gli ioni di litio attivi, avviando un processo chimico che innesca una fuoriuscita di gas. Al termine del processo, la batteria sarà pronta all’uso e sarà quasi come nuova.