Il fondatore della Tesla, Elon Musk, ha reagito davanti all’escalation di violenza che circonda da settimane il suo marchio. Ecco cosa sta avvenendo negli Stati Uniti.
La procuratrice generale Usa, Pam Bondi, ha annunciato l’incriminazione di tre persone che avevano incendiato con molotov macchine elettriche della casa automobilistica di proprietà del miliardario Elon Musk, stretto alleato di Donald Trump, uomo centrale della sua amministrazione, e alcune stazioni di ricarica.

E’ un momento difficile per Tesla. “Questo è un avvertimento: se partecipate a questa ondata di terrorismo interno contro i beni di Tesla, il dipartimento di giustizia vi metterà dietro le sbarre“, ha affermato minacciosa Pam Bondi, come riportato sulle colonne di hibridosyelectricos.com. E pare, come promesso, non volerci andare con la mano leggera, con pene minime di cinque anni ad un massimo di venti anni.
L’attacco più grave finora registrato è avvenuto a Las Vegas, dove diversi veicoli sono stati incendiati e colpiti da colpi di arma da fuoco. Nel garage in cui erano parcheggiati, le autorità hanno trovato un messaggio dipinto in rosso che li invitava a “resistere”. La procuratrice generale ha spiegato che il Dipartimento di Giustizia indagherà su chiunque “operi dietro le quinte per coordinare e finanziare questi crimini“.
Tesla, allarme rosso per Musk
Nelle ultime settimane si sono verificati numerosi incidenti simili in diverse città americane ed europee. Non sono stati attaccati solo i veicoli Tesla, ma anche concessionari e stazioni di ricarica, evidenziando una tendenza preoccupante che incide sia sulle infrastrutture della mobilità elettrica sia sulla fiducia del pubblico in questi progressi tecnologici.

Musk si è addirittura spinto fino a suggerire che questi attacchi fossero stati orchestrati e finanziati da organizzazioni di sinistra, citando ActBlue, il comitato di azione politica del Partito Democratico, come uno dei possibili autori. Altri casi si sono verificati in Ontario, Canada, dove la polizia di Hamilton è stata contattata per circa 80 vetture Tesla, ancora in attesa di proprietari, danneggiate in vario modo, da graffi a pneumatici tagliati.
Questa settimana a Montreal il gruppo ambientalista Last Generation Canada ha dipinto di vernice rosa spray una concessionaria di Tesla. I due attivisti almeno sono stati arrestati. A Vancouver gli organizzatori della kermesse automobilistica hanno escluso la partecipazione delle Tesla per problemi di sicurezza. Non sarà facile gestire questa ondata di violenza che sta mettendo Tesla in ginocchio.